giovedì, dicembre 22, 2005

Parlando Di Regno Unito

Parlando di Regno unito;
Mentre tutti scrivono del matrimonio gay di Elton Jhon, della visita di Blair alle truppe in Iraq noto che è passato inosservato da queste parti il discorso di Harold Pinter a Stoccolma durante la cerimonia dei premi nobel.
Il grande drammaturgo inglese insignito del premio nobel per la letteratura con non poche polemiche (come il nostro candidato alle primarie Dari Fo) ha ripreso una sua celebre frase del 1958 :
"Non vi sono distinzioni nette tra ciò che è reale e ciò che è irreale, tra ciò che è vero è ciò che è falso. Una cosa non è necessariamente vera o falsa; essa può essere sia vera che falsa". Con questa frase comincia il discorso letto a Stoccolma mercoledì 7 dicembre, a nome di Pinter (malato), spunto per denunciare la politica dell'America e le sue bugie. Dice Pinter: quest'affermazione mantiene un senso e si applica all'esplorazione della realtà attraverso l'arte. Dunque, in quanto autore, Pinter la sottoscrive ancora. Ma, in quanto cittadino, avverte Pinter, "io devo domandare: che cosa è vero? Che cosa è falso?".

Ed ha poi iniziato un vero e proprio attacco alla politica del suo paese e del loro alleato di ferro....cosa che ultimamente non sembra attecchire più di tanto

"Prendiamo i politici. La maggior parte di essi non si interessano alla verità, ma al potere e a come mantenerlo. Per conservarlo è necessario che la gente viva nell'ignoranza, nell'ignoranza della verità, fino alla verità della loro stessa vita. Quel che ci attornia non è altro che un vasto e fitto tessuto di menzogne, di cui noi ci nutriamo. Come ormai tutti sanno, l'argomento che ha giustificato l'invasione dell'Iraq era che Saddam Hussein possedeva un arsenale di armi di distruzione di massa, che potevano essere innescate in quarantacinque minuti e provocare una carneficina. Ci hanno assicurato che era vero. Invece non lo era. Ci hanno detto che l'Iraq manteneva relazioni con al-Qaeda, e dunque aveva la sua parte di responsabilità nell'atrocità dell'11 settembre 2001. Ci hanno assicurato che ciò era vero. Invece non lo era. Ci hanno detto che l'Iraq minacciava la sicurezza del mondo. Ci hanno assicurato che era vero. Invece non lo era.
La verità è totalmente differente. La verità è legata al modo in cui gli Stati Uniti concepiscono il loro ruolo nel mondo e il modo in cui hanno scelto di incarnarlo.
E non è una scelta strategica recente: fin dalla Seconda Guerra Mondiale gli Usa hanno decretato di aver carta bianca e fare quel che volevano senza render conto a nessuno. Gli Stati Uniti hanno sostenuto, tutte le dittature militari di destra sorte nel dopoguerra, con il loro mostruoso carico di vittime, centinaia di migliaia di morti: "Non sono essi imputabili alla politica estera degli Usa? La risposta è sì", ma in realtà "voi non ne sapete nulla, è come se non fosse mai successo niente. Anche se stava succedendo, questo non succedeva. Non aveva alcuna importanza. Non aveva alcun interesse...".

In merito poi allo stato di abulia contro cui va a cozzare il mero sentimento di disgusto che va a predersi nel "nulla di fatto" Pinter non si ferma:

"Dov'è finita la nostra sensibilità morale? E ne abbiamo mai avuta una? Che significano queste parole? Che riportano ad un termine di questi tempi assai raramente impiegato, la coscienza? Una coscienza non soltanto legata ai nostri atti ma anche alla parte di responsabilità che è la nostra nelle azioni altrui? Tutto ciò è morto?".
E poi continua in un altro passo più in la:

"La vita di uno scrittore è un'attività infinitamente vulnerabile. Inutile piangerci sopra. Lo scrittore fa una scelta, una scelta che gli si incolla alla pelle...". "Quando ci guardiamo nello specchio, noi pensiamo che l'immagine che ci fronteggia sia fedele. Ma appena ti muovi d'un millimetro, l'immagine cambia. Stiamo in effetti per osservare una gamma infinita di riflessi. Ma uno scrittore deve talvolta infrangere lo specchio, perchè è dall'altra parte di questo specchio che la verità ci fissa negli occhi. Io credo che, malgrado gli enormi ostacoli che esistono, essere intellettualmente risoluti, con una determinazione feroce, stoica e inespugnabile, nel definire, in quanto cittadini, la reale verità delle nostre esistenze e delle nostre società sia un obbligo cruciale che ci compete tutti. E anche imperativo. Se una tale determinazione non s'incarna nella nostra visione politica, noi non avremo alcuna speranza di restaurare ciò che noi siamo così prossimi a perdere - la nostra dignità di uomini".

Io credo che non ci sia altro da aggiungere ;
Ma è da sottolineare l'incredibile montagna di castronerie di cui sono pieni i nostri organi di informazioni ed il vergognoso silenzio sul focoso ed illuminato discorso di un premio nobel

lunedì, dicembre 12, 2005

I FIORI SPEZZATI DEL GRANDE JIM

Ieri sera ho visto "Broken Flowers" del grande Jim Jarmush.
O per lo meno secondo il mio modesto giudizio definisco "Jarmush" un grande.
Sarà perchè me ne innamorai subito quando lo vidi (per la prima volta in faccia)con il suo volto unico , e quei capelli color ghiaccio, affabulare gli spettatori con la sua fatidica Gag sulla sua ultima sigaretta nello splendido "blue in the face".
Sarà che poi la sua affabulazione è proseguita con il suo viaggio nello spirito del visionario poeta Wlliam Blake in un analisi della vita e della morte nel meraviglioso western metafisico "DEAD MAN".
Sarà che quel viaggio è proseguito in forma "Harlem Hagakure" tra codici di samurai e piccioni viaggiatori nello splendido "Ghost Dog" per finire con "Coffe and cigarettes" ma il cinema di Jim Jarmush continua da sempre ad affascinarmi .
E sopratutto lui che ha portato a recitare dietro la macchina da presa celebri cantanti maledetti come Tom Waits , Lou reed,Iggy Pop,oltre a Benigni (Dounbailo) continua a cercare qualcosa di non comune nel suo cinema.
Broken Flower non è stato da meno .....a metà tra Road-movie, giallo e commedia che s’incrociano con il mito di Don Giovanni il film continua ad appartenere al suo modo di fare cinema depurato, con forti flash sul passato ed una fotografia accattivante.
Con un finale classico alla Jarmush che , come dice il mio amico Gianni, "ti lascia sempre lì come un pezzo di merda".
Ed infatti io ci sto ancora pensando.
E comunque grazie ancora grande Jim.

Il Mallinza

venerdì, dicembre 09, 2005

UBRIACATEVI

Ubriacatevi

Bisogna essere sempre ubriachi.
Tutto sta in questo: è l'unico problema.
Per non sentire l'orribile fardello del tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.
Ma ubriacatevi.

E se qualche volta, sui gradini d'un palazzo, sull'erba verde d'un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera, vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento,all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate : Che ora è.

Ed il vento, l'onda,la stella, l'uccello, l'orologio, vi risponderanno:
E'l'ora di ubriacarsi! per non essere gli schiavi martirizzati del tempo
Ubriacatevi;
Ubriacatevi senza smettere! di vino, di poesia o divirtù, a piacer vostro.

C. Baudelaire

lunedì, dicembre 05, 2005

Scoppole e margherite

Sarà Rita Borsellino a rappresentare l'Unione nella sfida contro Totò Cuffaro (sempre che si ripresenti viste le sue ultime vicende giudiziarie) per la presidenza della Regione Sicilia. La sorella del magistrato assassinato dalla mafia con cinque agenti di scorta in via D'Amelio nel '92, ha battuto il rettore di Catania Ferdinando Latteri, proposto dalla Margherita.
Sarà perchè sono allergico ai rettori, sarà perchè sono allergico alle margherite,e allergico ai mafiosi.
Oppure sarà che Rita borsellino era inizialmente sostenuta solo dai partiti minori della coalizione ed i DS la hanno accettata in extremis ma questa notizia mi rende felice.
Sopratutto perchè ogni volta che vedo l'arroganza e l'idiozia der Piacione e di tutta la marmaglia che popola la margherita prendere scoppole io mi sento rinfrancato.

Il Mallinza

Siti Anti Italiani

Girando sulla rete ho trovato questo :

http://www.fottilitalia.com/

un sito allucinante che si definisce il sito anti-italiano per eccellenza .

Fatevi un giretto e ridetene (se avete del fegato)

Il Mallinza

giovedì, dicembre 01, 2005

AIKI - TAISO e TEATRO

Ieri sera corso monografico con un attrice di cui non ricordo bene il nome.

Molto interessante come ogni lezione di quelle che sto seguendo quest'anno ,
lezioni con insegnanti che hanno la capacità di donarti frammenti emozionali con
immensa generosità nel farlo.
Momenti molto forti in cui interagisci con i tuoi compagni creando reazioni particolari ed emozioni che da anni erano rimaste sepolte nel profondo dell'anima ricoperta da anni di palta-birra-fumo-nicotina-stress-frustrazioni.

L'insegnante di ieri sera ci ha fatto fare un riscaldamento training che mi pareva di conoscere bene.
Lentamente mi rendo conto che era Aiki taiso;
la ginastica dell'aikido o forse la ginnastica dell'anima.
Mi sono tornate in mente le sere in cui frequentavo il Dojo di Masetti Sensei insieme al mio amico Santacruz e ad una serie di soggetti indescrivibili.
Alla fine chiedo a Milena (ecco come si chiamava l'attrice:Milena)
" quello era Aiki Taiso? " lei mi risponde affermativamente e mi racconta di essere stata allieva di Andrè Conard.
Allora mi torna in mente un libro prestatomi dal mio amico Santaz (Aikido il corpo dinamico, Aikido il corpo Filosofo) e di nuovo penso al dojo di via Bengasi strapieno di fasci e di personaggi stranissimi per nulla fasci.
Conard in quel libro parlava di come lui allievo del maestro Akira Kobayashi vedesse l'aikido secondo criteri di pace e serenità a differenza di altre scuole di pensiero
conservatrici e di estrema destra.
Ho pensato che l'Aikido era meraviglioso ma forse non ero pronto a condividere le mie serate con una serie di "fanatici" simpatici ma pur sempre "fanatici".
Anche qui teatro siamo tutti un po' "fanatici" ma meno pericolosi.

Beh è stato bello ritornare per una serata ad unire le mie ultime passioni "il Teatro e l'aikido".