mercoledì, agosto 30, 2006

MICHAEL FRANTI

Pioveva , non sembrava affatto una serata di fine agosto in quel di Brescia.
Non era molta la gente che attendeva di fronte al palco.
Poco male almeno questo concerto me lo vedo in prima fila.
Ed infatti li in prima fila mi sono piazzato saldo come uno di quei meravigliosi ulivi che quest'estate in puglia mi guardavano dall'alto.
E dall'alto ancor più saldo di un Ulivo è uscito lui : Michael Franti...il Guru.
Caracollando con i suoi due metri di altezza al primo cessare della pioggia è uscito sul palco con i piedi nudi come sempre e la sua chitarra che tra quelle mani enormi pareva un UKULELE hawaiana.
E stato un concerto molto rock e reagge , poco funky a differenza dell'ultimo che avevo visto.
Ma sono state subito dalle prime note delle enormi " Good vibrations" ....
quelle vibrazioni che solo lui ti sa regalare.
Del guru si può dire tutto ma non che non sappia coinvolgere tutto il pubblico presente, anche chi ciondolava tra le bancarelle è stato attratto come da un magnete verso di lui dalla sua voce calda e dalle sue parole grandi come la terra....e se non sono "God Vibrations" queste......
Comincia di nuovo a piovere mentre il pubblico balla , ma qualcuno tenta la fuga , ed eccolo il guru scendere dal palco e venire in mezzo a noi a cantare e Ballare; risultato nessuno se ne è andato.
Molto materiale dell'ultimo album scritto durante il suo viaggio in Iraq ed Afghanistan estremamente toccante, versioni strepitose di " Stay Human" con l'immancabile slogan sulla freaky people " all freaky people make the beauty of the world" ripetuto all'infinito , " Sometimes" a velocità fotonica su cui era impossibile rimanere fermi , ed una splendida "people in the middle" preceduta da una versione meno rap e più rock di "peace o' peace".
In conclusione dopo una " Soul shine" in pieno motown stylie una lunghissima serie di bis.
Ha detto " L'ultima volta che sono stato in italia Berlusconi era al governo, ora siete messi meglio di noi che sfortunatamente abbiamo ancora bush , ma sappiate che non tutti gli americani la pensano come lui e contro questa guerra assurda io non sono solo...".
" Mr president hai illuso di regalare ai poveri la libertà, ma la libertà cosa pensi che sia una merce da comprare a peso al mercato? gli hai promesso la libertà ma sei stato solo capace di regalargli fuoco fuoco fuoco e distruzione" ha gridato con la voce verso il cielo esortando tutti ad accendere un accendino sul suo " FIRE FIRE FIRE" ;
per poi concludere " Mr president you are only a president! you are not GOD!" tra l'ovazione generale.
Peccato che non abbia fatto " Oh my god" e " Rock the Nation" ma a volte è meglio suonare le new things sopratutto dopo un viaggio come il suo nelle zone di guerra.
A fine concerto è sceso tra noi , ad uno ad uno ci ha abbracciato e baciato scambiando anche parole interessanti ed io estasiato ci ho fatto pure la fotina insieme !
Grazie Michael sei un mito.

mercoledì, agosto 02, 2006

Strani frutti

L'ultimo post e poi me ne vado al trullo ad isolarmi un po' dal mondo.
Facile per me e per molti di noi che hanno avuto la fortuna di nascere da questa parte del mondo.
Ieri sera ascoltavo la voce ruvida e ammaliante di Billie Holiday cantare "Strange fruit".
Quelle pause,quel suo giocare con la tragedia atavica data dal colore della sua pelle nei timbri della sua voce mi hanno incantato.
Alla base di questo brano c’è una storia.
Correva l’anno 1939,Hitler invadeva la polonia, il cinema americano sfoggiava la melensa e falsamente rispettosa convivenza tra i "servi" neri ed i padroni "bianchi" in "via col vento"nel sud,film che ho sempre odiato.
Correva l'anno 1939 Billie Holiday si esibisce al Cafè Society di New York, uno dei pochi locali che permette anche alla gente di colore di entrare.
Un posto molto speciale dove si incontrano intellettuali e musicisti.
Nel locale la Holiday incontra per la prima volta Abel Meeropol, poeta, scrittore, compositore e fervido attivista politico-marxista.
Su un tavolo del Cafè Society, Meeropol, sotto lo pseudonimo di Lewis Allen, e la Holiday scrissero i versi di Strange Fruit.
Una canzone bellissima, drammatica, agghiacciante sui linciaggi dei neri negli Stati Uniti del Sud.
Gli strani frutti sono i corpi degli impiccati che penzolano dai pioppi.
Strange Fruit è una canzone durissima, le tragedie del razzismo e del Ku Klux Klan, naturalmente.
Un brano di denuncia sociale quando le battaglie per i diritti civili non erano neanche all’orizzonte.
Nessuna casa discografica, infatti, all’inizio accetta di pubblicare il brano.
La cantante, però, crede molto nel brano e continua a cantarlo.
Lentamente il brano sconfigge censure e paure.
Ho subito pensato alle immagini di Beirut in questi giorni.....ho pensato a Condoleeza Rice nera dell'Alabama ( e così correggo il post precedente),uno stato del sud, lei discendente di schiavi e di corpi penzolanti che ora vede penzolare marcire imputridire gli stessi Strani frutti....mah!
forse ascoltare billie holiday non le farebbe poi così male.

STRANGE FRUIT

Southern trees bear strange fruit,
Blood on the leaves and blood at the root,
Black bodies swinging in the southern breeze,
Strange fruit hanging from the poplar trees.
Pastoral scene of the gallant south,
The bulging eyes and the twisted mouth,
Scent of magnolias, sweet and fresh,
Then the sudden smell of burning flesh.
Here is fruit for the crows to pluck,
For the rain to gather, for the wind to suck,
For the sun to rot, for the trees to drop,
Here is a strange and bitter crop.

UNO STRANO FRUTTO

Gli alberi del Sud danno uno strano frutto,
Sangue sulle foglie e sangue alle radici,
Neri corpi impiccati oscillano alla brezza del Sud,
Uno strano frutto pende dai pioppi.
Una scena bucolica del valoroso Sud,
Gli occhi strabuzzati e le bocche storte,
Profumo di magnolie, dolce e fresco,
Poi improvviso l’odore di carne bruciata.
Ecco il frutto che i corvi strapperanno,
Che la pioggia raccoglierà, che il vento porterà via,
Che il sole farà marcire, che gli alberi lasceranno cadere
Ecco uno strano ed amaro raccolto.