martedì, aprile 10, 2007

L'Albero di Peppino

Cinisi, come seme di una grande pianta chiamata Sicilia, a sua volta piantata in un giardino chiamato italia,è divenuto il collante che ci ha uniti sotto un tetto a riflettere a scrivere ed a raccontare.
Ne è nato "Costretti a raccontare" uno spettacolo teatrale che avrà la prima il 28 aprile ad Arese.
E che verrà presentato al forum antimafia di Cinisi.
Perché Cinisi è uno dei luoghi in cui le radici di una pianta hanno scavato nel cemento, per guadagnarsi uno spazio di pensiero, di studio ( anche nell'accezione di amore) , di condivisione, di urlo,in modo esemplare,e per questo non ha potuto essere del tutto re- inabissato,anzi è stato uno degli avvii, da innaffiare.
Fare uno spettacolo teatrale è come fare una radio:
è mettere in piazza il proprio credo, rendere pubblico un paesaggio interiore, comunicare dei fatti, da labbra a labbra, da sguardo a sguardo, da petto al petto ,sia degli amici , sia dei nemici:
è una modalità che può (noi diciamo deve) essere complementare quella della cronaca o della documentazione pura, propria del Forum....è comunque essere costretti a raccontare per non tacere"

Questa cosa è stata scritta da Francesca una delle attrici dello spettacolo.
Francesca è giovane ha 23 anni e per questo trovo che sia la risposta migliore al vergognoso fatto avvenuto in questi giorni a Termini Imerese, dove alcuni ignoti hanno sradicato un albero piantato in memoria di Peppino Impastato scrivendo "Viva la mafia".

Freesud (di cui trovate il link sul blog) propone a tutti i giovani siciliani di piantare un albero per Peppino ....credo che tale proposta sia meritoria di divulgazione.

Per il 28 aprile il link : http://www.spaziogiovaniautogestito.it/lello/frameset.htm

13 Comments:

At 11:55 AM, Anonymous Anonimo said...

Bellissimo quel che ha scritto la mia omonima Francesca.

Credo che una ragazza così giovane sia veramente la risposta migliore a tanti giovani che invece senz'arte ne parte crescono con il mito dei boss e del "tutto e subito"....

Peppino Impastato resta comunque un martire e nessuna bravata riuscirà ad infangare le sue azioni.

 
At 12:08 PM, Anonymous Anonimo said...

Mi dispiace ma non ci trovo nulla di strano anzi c'è da aspettarsi anche peggio.

In questo paese se vìoli qualunque legge (dalla continguità con la mafia alla corruzione della guardia di finanza) puoi addirittura essere eletto presidente del consiglio perchè risulti addirittura un "simpatico mascalzone", mentre se sei omosessuale e pretendi dei sacrosanti diritti civili passi per pervertito e ti si rivolta contro l'armata vaticana con in prima linea un senatore a vita la cui contiguità con la mafia compare addirittura in una sentenza (anche se i media ci fanno credere che sia stato assolto).


Cosa pretendiamo...se questo è l'insegnamento queste sono le "bravate" ad esso collegate.

L'Italia è una pinta cara Francesca la cui radici sono marce da sempre !

 
At 12:15 PM, Anonymous Anonimo said...

eee i quaquaraquà(tra l'altro neppure di sconda ma di terza fila) ormai dominano la scena politica dei partiti italiani, è questo il dramma che stiamo vivendo....come dice finanzio se l'esempio viene dall'alto che possiamo pretendere !

 
At 12:23 PM, Anonymous Anonimo said...

Intanto bisogna vedere se si tratta di una bravata!
Intanto io non ci trovo proprio un cazzo di normale!
E anche se fosse una bravata sarebbe ancor più grave! perchè vuol dire che i giovani invece che crescere con l'esempio di Peppino Impastato , di Don Pino Puglisi,di Falcone e Borsellino crescono con il mito di Riina e Provenzano!

Queste azioni son figlie di una cultura che porta alla sconfitta di una Rita Borsellino (ed il cognome dovrebbe da solo essere garanzia) di fronte ad un Totò Cuffaro che si fa pure ritrarre in coppola e Lupara a fare un video promozionale.

Quel che ha postato Luca è scritto da una ragazza di 23 anni che probabilmente è stata educata a sviluppare una certa sensibilità.

Così come quei ragazzi che sfilavano dopo l'omocidio Fortugno a Reggio calabria contro tutte le mafie.

Si guardavano bene invece da farsi vedere con loro a sfilare molti adulti così attenti a non avere rogne con il vero potere di quei posti!

Lo capite o no che in questi giovani dobbiamo sperare ed investire perchè noi..la nostra generazione abbiamoi già perso!

 
At 1:33 PM, Anonymous Anonimo said...

Sottoscrivo in pieno il post di lalla

 
At 3:33 PM, Anonymous Anonimo said...

Non è per difendere finanzio o mianonnaincarriola ma scusate :

http://www.youtube.com/watch?v=Yf_jT1LQ1Dw&eurl=

dopo che vi siete visti questo video di zu totò u vasa vasa ditemi voi che ci si può aspettare?

Purtroppo in questo paese certa gente diventa presidente!

Noi a palermo lo sappiamo bene...

 
At 3:39 PM, Anonymous Anonimo said...

Per uno di quei curiosi giochi di internet Yahoo ha abbinato questa vicenda all'uccisione di Chico Mendes, nonchè alla canzone che i Nomadi gli hanno dedicato; che si intitola "Ricordati di Chico" e dove è paragonato ad un albero abbattuto. Non la conoscevo. Vale la pena di riportarla, visto che si adatta benissimo alla vicenda del martire nostrano e parla anche di speranza.
"I signori della morte
hanno detto sì,
l’albero più bello
è stato abbattuto.
I signori della morte
non vogliono capire,
non si uccide la vita,
la memoria resta:
così l’albero cadendo
ha sparso i suoi semi
e in ogni angolo del mondo nasceranno foreste.
Ma salvare le foreste
vuol dire salvare l’uomo,
perché l’uomo non può vivere
tra acciaio e cemento,
non ci sarà mai pace,
ma vero amore
finché l’uomo non imparerà
a rispettare la vita.
Per questo l’albero abbattuto
non è caduto invano,
cresceranno foreste
e una nuova idea del uomo.
Ma lunga sarà la strada
e tanti gli alberi abbattuti,
prima che l’idea trionfi
senza che nessuno muoia,
forse un giorno uomo e foresta
vivranno insieme,
speriamo che quel giorno
ci siano ancora.
Se quel giorno arriverà
ricordati di un amico,
morto per gli indios e la foresta
Ricordati di Chico."

 
At 3:43 PM, Anonymous Anonimo said...

La cosa comunque che mi fa più male è quella scritta:" viva la mafia" che continua a riecheggiare e rimbombare nella mia mente come un eco in montagna...una cosa indicibile ed inaccettabile, oltre ogni cosa...

 
At 3:49 PM, Anonymous Anonimo said...

possono tagliare tutti gli alberi del mondo, ma le radici restano...

 
At 2:56 PM, Anonymous Anonimo said...

Da Umberto Santino


Cari mafiofili o cari mafiosi,

sradicando un alberello in uno spiazzo di Termini Imerese dedicato a Peppino Impastato e scrivendo «Viva la mafia» avete voluto mandarci un messaggio, chiaro, inequivocabile: spiantare la memoria di Peppino e vergare la vostra professione di fede nella vitalità della mafia.
Dovete rassegnarvi. La memoria di Peppino Impastato è riuscita a vincere il conformismo e lo spirito gregario di quanti lo hanno isolato da vivo e ha vinto la ferocia dei suoi assassini e la complicità, interessata o vigliacca, di quanti lo volevano far passare per terrorista incapace o suicida. Grazie a una madre e a un fratello che hanno saputo rinunciare alla religione barbarica dell’omertà e della vendetta, ai compagni che hanno voluto continuare sulla sua strada, ad altri che ne hanno fatto il compagno di strada per un percorso trentennale che coniuga analisi e mobilitazione, Peppino Impastato ormai fa parte della storia della Sicilia migliore ed è riconosciuto da moltissimi, in Italia e fuori, come esempio di intelligenza e di impegno civile e politico.
Dovete prenderne atto: se i mafiosi pensavano di cancellare un nome e una storia, hanno clamorosamente e definitivamente perso. E il vostro desiderio di rivincita, se è questo che cercate, è destinato a un nuovo fallimento.

Il vostro gesto, insieme stupido e vile, avrà un effetto boomerang. Un amico sconosciuto ci ha scritto: “Per ogni albero sradicato ne pianteremo altri cento come quei famosi passi”.
Facciamo nostra la proposta e rilanciamo una campagna che faccia conoscere, sempre più e meglio, il Peppino Impastato reale, al di là dell’icona cinematografica. Proponiamo di presentare dovunque sia possibile la mostra fotografica e i libri di Peppino e su Peppino, intensificando un’attività che svolgiamo da tre decenni.

Cari mafiofili o cari mafiosi, cogliamo perfettamente il senso del vostro «Viva la mafia». Sappiamo che anche se in questi ultimi anni sono stati arrestati, processati e condannati, capi e gregari, la mafia con il suo seguito di complicità c’è ancora e la ragnatela di interessi è ampia e forte. Ma sappiate che in Sicilia, e non solo in Sicilia, ci sono uomini e donne, giovani che non cesseranno mai di lottare contro la mafia e ogni forma di violenza e di sopraffazione. E ci auguriamo che anche nelle vostre file si faccia strada la consapevolezza che possono esserci strade diverse dal delitto e dalla viltà. Lo sapete benissimo: tutto il presunto onore dei mafiosi è fondato sulla viltà. E se siete già mafiosi o se aspirate a diventarlo, con il vostro gesto, consumato nel buio, di sradicare un arboscello che aveva il torto di essere dedicato a Peppino Impastato, avete dato una pessima prova di voi stessi. Abbiate almeno il coraggio di vergognarvi.


Con l’augurio di un domani alla luce del sole, anche per voi


Umberto Santino
Presidente del Centro Impastato

 
At 5:43 PM, Anonymous Anonimo said...

Un caso esemplare è quello dell'ex sindaco di taranto Giancarlo Cito , negli anno 70 noto picchiatore fascista , negli anni 90 proprietario televisivo e poi sindaco che inveiva in dialetto contro i giornalisti a lui avversi, nel nuovo Millennio arrestato per connessioni provate con varie associazioni a delinquere di stampo mafioso.
Ora che i 4 anni di carcere stanno finendo egli ha già deciso di entrare in politica con un nuovo partito.

C'è da aspettarsi che prenda fiumi di voti il buon Cito....

Solo in questo paese di merda un criminale con fedina penale da infarto riesce a tornare in politica dopo aver avuto simili precedenti......DISGUSTORAMA

 
At 1:12 PM, Anonymous Anonimo said...

...il problema è proprio questo + un politico è chiacchierato e + voti prende...ma il fatto di essere super-votato non è garanzia di onestà...molto spesso accade che il clientelismo, nelle regioni dove la disoccupazione è a livelli drammatici, paga di + dell'onestà... e la legittimazione data dalle istituzioni a questi personaggi politico-mafiosi ne suggella la loro potenza...

 
At 4:32 PM, Anonymous Anonimo said...

Allora io mi sono rotto le palle delle solite filastrocche quando si parla di mafia.
Peppino impastato è stato ucciso perchè scomodo politicamente al potere mafioso e ogni azione che lo riguarda è pertanto riferibile a questa piaga.

Guardate su questo link

(http://www.cuntrastamu.org/wordpress/index.php/?p=234)

ci trovate il discorso inviato dal Presidente del consiglio Romano Prodi a Don Luigi Ciotti in occasione della giornata della memoria delle vittime di mafia.
"Chissà - mi chiedo - se oltre a prometterci reciprocamente tutti quanti di non dimenticare mai i morti, il governo non si debba ricordare di una promessa che aveva fatto agli Italiani nel suo programma elettorale dello scorso anno..."

E' quello che giustamente si chiedono i ragazzi di Cuntrastamu.
Ed allegano il programma (Lo potete leggere sul medesimo blog).

Me lo chiedo anche io.
Programma e lettera di prodi nonchè azioni di governo per contrastare il fenomeno non se ne vedono e diciamocelo che questo governo così come tutti gli altri in tema di lotta alla mafia ci fa CACARE!

Quel che dicono sonol e solite parole di circostanza.
Alle quali non crede più nessuno.
Tanto è vero che non li possono raccontare neanche più ai giovani, ma devono propinarli ogni anno ai nuovi adolescenti che ancora non hanno chiaramente avuto il tempo di patire come funziona il “sistema”.

La mafia, per chi può vedere, si potrebbe quasi dire che è invece ritornata (vedasi ad esempio la nostra legge elettorale che c’impone di votare senza potere scegliere), solo che non ha la quinta elementare e tanto meno indossa più la coppola.
Certo, gli eserciti dei servi del capitale, degli zerbini delle istituzioni e dei picciotti della politica, per non parlare dei tanti ambulanti di chiacchiere vellutate di zucchero, sanno pure bene, ognuno secondo il proprio servilismo di appartenenza, come colorire le strade dove passa, basta che dispensi loro compensi, incarichi e poltrone (ma per carità, tutto secondo legge).


Insomma inutile stare qui a fare tante tiritere e belle parole queste cose accadono perchè la mafia rappresenta il potere e ogni legame con essa ti garantisce il tuo piccolo fottuto privilegio.

Questo ti viene insegnato in Italia dai politici ai giornalisti.

A volte non mi pento assolutamente di essermene andato !

 

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