sabato, agosto 30, 2008

Colonna sonora

Colonna sonora del mio viaggio scozzese e successivamente delle mie serate teatrali tra le apuane.

Ho svuotato il Hi Pod e l'ho ricaricato a nuovo seguendo un concetto : Fine anni 70 (gli ottanta dietro l'angolo) il mondo ad un bivio: Si poteva continuare con l'amore collettivo, i sani ideali ed il rock'n roll oppure piegarsi all'edonismo ,di un Jhon Travolta in camicia rosa e giacca bianca e di tre stronzi fratelli Australiani dal petto villoso....purtroppo ebbe la meglio l'edonismo ma per me che a quei tempi avevo 10-12 anni non fu così...

Ecco il mio Hi Pod di questo viaggio:
- L'universo escatologico dei Beatles
- Il Blues incazzato e perverso dei Rolling Stones
-I graffi mods dei primi Who
-La scossa elettrogay dei Soft Cell
-La rabbia operaia dei Big Country
-L'angoscia innamorata degli Smiths
-L'amore che ci fa a pezzi dei Joy Division
-L'anima goth truccata dei Cure
-Il malumore plastico dei Depeche Mode
-La paralisi facciale dei Kraftwerk
-La nostalgia collegiale dei REM
- L'aggressività Zingara di Patty Smith
-L'aggressività plasmatica dei primi U2
-La malinconia nevrotica dei Suede
-La droga lenta degli Oasis
-L'allucinazione dei Radiohead
-L'amarezza tragica dei Placebo
-La nostalgia felice e zompettante dei Ramones
-La Londra in Fiamme dei Clash

Sarò stato retrò ma è stato un viaggio fantastico!

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Loch Ness Durness la fine della terra.

"Sweetness I was only Joking when I said...."
la voce da ragazzino turbato degli anni ottanta del buon Morrisey esce dalle casse del Bradford family e intonando "and now I know when Joan of arch felt.."ci accompagna sulla road to highlands...io con gli occhi pesanti osservo il mondo cambiare e ascoltando gli smith vedo la terra mutare di forma e colore pensando a questi ultimi giorni di scozia e provo a scrivere qualche appunto tra lo stupore di jane e lory che ormai mi hanno preso per una sorta di jack keoruac maccheronico.

Pecore e ancora Pecore....da buon terrone le saluto senza guardarle, why ? mi chiedono le due ragazze ...porta soldi diceva mia nonna...Crazy Italian! il loro solito commento tra risate e occhioni sgranati verso di noi.

Abbiamo lasciato il loch da una cinquantina di Km ed entriamo nella desolazione più totale: non una casa all’orizzonte, non un albero o qualcosa diverso da una montagna o vallata per chilometri e chilometri e chilometri in qualsiasi direzione si guardi.
Si ha una sensazione di vuoto infinito, le vertigini ti si aggrappano allo stomaco ogni volta che le pupille alzano la loro orbita dalla strada.

Davanti a noi ...
intorno a noi...in tutto lo spettro pulviscolare della nostra percezione
ci siamo solo noi ...
il bradford family,la strada e noi,
la voce di morrisey,la strada e noi ...
null’altro di più.


Dopo una decina km decidiamo di fermarci sulla riva di un lago.
Il paesaggio è sempre lo stesso: una tundra infinita che i nostri occhi hanno ormai assorbito come abitudine costringendoci a guardare il lago quasi fosse irreale privo di vita, senza una pianta verde alle sue sponde.

Spengo la musica... il silenzio e’ totale... rotto solo da un paio di motociclisti.
Mi ronza in testa la terra desolata di T.S. Elliot...vorrei recitarlo qui...ma un mi fa paura.

Ripartiamo... la strada si infila diritta tra le montagne, alte, solitarie, con le cime coperte di neve,
Poi discesa, discesa fino al fiordo, una gola e... riappaiono gli alberi, e compare Ullapool, paesino dal nome musicale costruito sull’acqua...sembra stare lì per impedirti di entrarci in acqua!

L’unica cosa a cui bisogna fare attenzione su quieste strade sono le pecore, che ruminano beati ai bordi della strada traversandola di frequente, incoscienti del pericolo.

Robert Smith attacca "Love Cats" e noi arriviamo a Lochinver, microscopico e silenzioso paese sull’oceano....troppo silenzioso...entriamo mentre nel bradford family le nostre voci lo accompagnano in coro
" so wonderfully wonderfully wonderfully Wonderfully pretty ,
Oh you know that I'd do anything for you,
We should have each other to tea huh? We should have each other with cream "

e ci accorgiamo di stare squarciando il silenzio...ce ne accorgiamo ma non abbiam voglia di smettere ....cantiamo cantiamo balliamo è un momento di delirio generale sul furgone che raggiunge il massimo quando Joe Strummer ci invade con il suo grido

" Well I'm running, police on my back
I've been hiding, police on my back
There was a shooting, police on my back
And the victim well he wont come back"

E così via senza smettere

" Monday Tuesday WednesdayThursday Friday Saturday Sunday Runnin
Monday Tuesday Wednesday Thursday FridaySaturday Sunday
What have I done?
What have I done?"

La strada è tortuosa, zeppa di dossi con curve cieche, fino a quando compare la ‘single track road’, ovvero strada a doppio senso di marcia ma a carreggiata singola! striscia di strada strettissima, centinaia di pecore kamikaze tutt’attorno, Joe strummer che grida nelle casse ......ed all'improvviso ... Durness... il paese più a nord di tutta la scozia.

Durness ovvero sperduto angolo del mondo... una ventina di case tutte molto distanti l’una dall’altra
Durness...la terra che finisce per lasciare posto all’oceano.
Durness... la selvaggia bellezza della terra ...il devastante infinito dell'oceano...
Durness...the end.

Dormiremo in Ostello qui questa notte.
Un vecchietto ci dice di visitare la Smoot Cave..
uno strettissimo fiordo nel cui interno vi si trova una gola che percorre la terra in profondità ed incontra una bellissima cascata al centro.

Domani torneremo giù verso Glasgow e io dovrò ripartire per l'italia...
Osservo il mondo intorno a me...
Il cielo la terra le nuvole scansisco tutto in microframe infiniti
cerco di riempire i miei occhi di questa bellezza selvaggia
perchè possano continuare a rivederla per giorni interi.

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lunedì, agosto 25, 2008

Verso Loch Ness

Abbiamo lasciato Edimburgo.
Troppi spettacoli troppo di tutto durante il fringe....

Siamo scesi verso il furgone alle sette di mattina.
C'erano due gradi e i vetri del bradford family erano completamente ghiacciati.
Ieri sera due ragazze scozzesi con cui abbiamo familiarizzato Jane e Lory ci hanno invitato ad una gita verso Enverness.

Ieri sera le ragazze ci hanno deliziato con una cena tipicamente scozzese : Salmone e trota affumicate con brown bread e butter per me e stracotto alla birra (che io ovviamente non ho mangiato) per il resto della banda contorrno di purè e cavolfiori....applepie per tutti.

Un po' ho rimpianto la nostra cucina ma ho cercato di non essere Unpolite.

Il viaggio attraverso le zone interne delle Highlands procede con una strana quiete.
Jane mi racconta della sua vita di precaria della scuola (tutto il mondo è paese) e di come arrotondi con le lezioni private...poi parliamo di teatro e del Bardo....zio willie naturalmente.
Nel frattempo ci circonda un paesaggio che ormai abbiamo imparato ad amare.
Valli, montagne, vaste distese verdi battute dal vento e chiazzate dai boschi.
E pecore sempre pecore e ancora pecore dappertutto.
Continuiamo a fermarci e a scndere dal bradford family ogni volta che qualche angolo di questa terra ce lo impone.
Siamo vicini alla costa orientale e le montagne lasciano spazio a colline basse.

Il silenzio calato all'interno della macchina solo a tratti è interrotto dalle esclamazioni di stupore da parte degli italici alla vista dell'impressionante quantità di conigli ai lati della strada.

Tra noi e Enverness rimane solo qualchilometro di statale e posso scrivere sulla mia molenskine.

Enverness è carina. Molto polite
Le persone sono ancora una volta di una cortesia unica, eppure qualcosa non va.
Jane e Lory non capiscono ci guardano e gli occhi dipingono una domanda "Are you good?"

Ne parliamo un po' ....
Non siamo pronti per la civiltà. Vogliamo essere rapiti, rapiti da ciò che abbiamo intravisto in lontananza , qualcosa che ci attira come un immensa magnetite.

Vogliamo continuare ad andare su. Verso le Highlands

Lory e Jane ridono "Crazy Italian" ci dicono e decidono di proseguire con noi....

Il nuovo mondo ci accoglie con una pioggia battente.
Fa fresco e c'è foschia. Lasciamo Enverness senza rimpianti.

Forse l'overdose del fringe festival ha investito il nostro desiderio di highlands e reso vittime tutte le città scozzesi....

Raggiungiamo facilmente Loch Ness, nonostante il traffico e la pioggia.
Non possiamo andare a nord senza comunque aver visto anche la Great Glen.
Il loch è avvolto dalla foschia. Esattamente come speravo.
Esattamente come spererebbe chiunque .
E' immenso e cupo.
Le sue acque scure sembrano fatta apposta per coltivare il mito di Nessie.
Intorno .....
C'è l'immancabile castello : Il castello del clan Urquhart.
C'è l'altrettanto immancabile museo del mostro.
C'è l'immancabile capacità di vendere miti e fantasmi che in queste terre sembrano trovare il loro habitat naturale.
Gli scozzesi sanno sfruttare benissimo Nessie , hanno saputo costruire un mercato così florido sul niente (magari con la sola eccezione della chiesa cattolica) come nessuno ha saputo fare.
Ma il niente devo amettere che qui in queste visioni si mimetizza bene.

Ora sono le highlands a chiamarci e per questo torniamo sulla strada.

Quando la pioggia ci avrà concesso una tregua.

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sabato, agosto 09, 2008

Fringe Festival

Parto da Milano tra un caldo afoso che ti si appiccica come le incrostazioni di tutti i giorni.
Incrostazioni radioattive fluidi di negatività e ribrezzo da saturazione di stronzi.
Monnezza per le strade a napoli, baraccopoli rumene tra roma e milano, militari per strada, il paese dipinto come un film di walter hill ...ma quello che io vedo è la monnezza tra le anime della gente ,voglia di sicurezza, paura , paura , incoerenza...chiudiamoci tutti a chave in casa con il frigo pieno di schifezze da discount a guardare la tv ...perchè tutti dobbiamo avere paura ....paura dei nostri stessi fantasmi ...

Fuga!
Prendo l'aereo e volo a Londra.
Da lì su un furgone in stile bradford family in fuga verso Edimburgo .
Capisco che il sentimento generale di un italiano è di scappare all’estero.
E magari tornando dall’estero questo desiderio potrebbe ancora di più acuirsi.
Ma io so che tornerò, il 13 agosto dovrò essere di nuovo qui....

Così, Eccomi in viaggio per la Scozia ed eccomi ad Edimburgo in uno dei tanti internet cafe gratuiti...a scrivere e raccontare per sfogare le ultime tossine.

Qui non vi racconterò di un paese fatto di miti e leggende del passato, né dei suoi misteriosi castelli, dei capolavori dell’architettura scozzese o dei magici scenari e paesaggi delle Highlands e Island,delle scogliere e dei monti di Erica dai riflessi violacei immortalati per sempre nella mia mente , colori, forme, suoni e profumi difficilmente descrivibili attraverso le parole.


Vi racconterò di quel che accade tra le strade di Edimburgo in questi giorni...

Vi racconterò che qui ad Edimburgo se arrivate i primi di agosto lo schiaffo in faccia alla paura e alle strade deserte , lo schiaffo in faccia alle battaglie per il silenzio , lo schiaffo in faccia al chiudersi nelle proprie dimore di fronte alla tv è immenso e ti risveglia dal torpore italico come un onda ghicciata proveniente dalla manica.

In meno di un mese qui Teatro classico e teatro di strada si sfidano in una battaglia che rende Edimburgo la meta prediletta di artisti, produttori, appassionati e curiosi.
Merito dell’Edinburgh Festival Fringe e dell’Edinburgh International Festival si sfidano in contemporanea.

E la città cambia volto.
Per il Fringe ci sono oltre 18 mila artisti da tutto il mondo.
Duemila spettacoli in 250 strade per un totale di 31 mila spettacoli.

Gli scozzesi a differenza dei nostri politicanti sanno capire i numeri e gli introiti.
Il teatro rende..soprattutto ( udite udite!) con il Fringe, che frutta alla città e all’intera Scozia oltre 75 milioni di sterline.

Ma il teatro non era morto?

Qui ad edimburgo non si direbbe...
Il festival di teatro da strada è enorme, la gente è tantissima , alcuni spettacoli fatichi ad avvicinarti a vederli da tanta è la folla.
C'è una sezione del tipo "oguno fa come cazzo gli pare" in cui montano strutture a vanno in scena in totale Anarchy in the UK (per dirla alla Jhonny Rotten) gurppi molto giovani , quelli che da noi starebbero sul muretto a digitare al cellulare stronzate con l'amichetta...e la gente però non manca neppure qui.

Poi ci sono sezioni tematiche (tipo nuove drammaturgie o teatro fisico ) e altre sezioni più o meno ufficiali oltre all'enorme seguito di fachirismi junglers eclown e quant'altro .....

Insomma una festa a cui chiunque può partecipare: basta iscriversi e trovare una strada, (pagando ovviamente un fisso di iscrizione e poi una quota che varia a seconda della location e del numero di serate che si vogliono prenotare), poi mettersi in contatto con il direttore della strada per inserire il proprio show nel programma e infine trovare una sistemazione.

A questo punto non resta che fare marketing di se stessi: il Fringe mette tutti in strada ed è un’ottima occasione per conoscere e farsi conoscere, stringendo rapporti con gente da tutto il mondo.

La cornice è questa splendida città dove nei parchi tenuti come un giardino reale ti puoi sdraiare tra gli scoiattoli rossi e le nubi che paiono uscite dal tratto di un fumettista.
Alla tua vista poi compare sempre un castello arroccato in cima a una roccia.
Ha ispirato scrittori che hanno generato alcuni personaggi indimenticabili come Dr Jekyll e Mr Hyde, Sherlock Holmes ed Harry Potter.
In questi giorni di festival diventa un palcoscenico vibrante di artisti da strada.
Ci ha stregato inevitabilmente....
Il furgone lo abbiamo lasciato parcheggiato all'ingrsso della città e lo riprenderemo il giorno in cui ce ne andremo di qui.
Edimburgo è una città trafficata da tantissimi autobus e taxi che sono assolutamente convenienti. Ci sono bus che passano ogni 3 minuti, 10 minuti nei peggiori dei casi. Ad ogni fermata di autobus ci sono i display elettronici che segnalano i tempi di attesa per ogni numero di linea previsto per quella fermata.
Inutile dirvi che la puntualità è di rigore. Ma anche la fila per salirvi a bordo : il primo che arriva è il primo a salire, la fila non è orizzontale ma verticale rispetto al ciglio stradale.

Certo è pieno di gente che gira per il festival e di giuovani che ingurgitano birra dalle 8 di mattina creste colorate che svettano tra il freak più eccentrico e i suonatori di cornamusa in kilt sguinzagliati per le vie ...ma è tutto così colorato che ti senti riconciliato con il mondo.

Qui tra questa aria fredda e pungente mi sento scaldato da tanta umanità piena di bellezza...

Qui sento mi sento molto lontano da quell'italietta fatta di scandali estivi, di sindaci che vogliono le strade vuote pulite buie e silenziose, l'italietta dei militari per strada e della sicurezza ,
Lontano da quello schifo da cui sono fuggito per rigenerarmi....

Tra pochi giorni vi dovrò tornare...devo andare in scena per quattro giorni al festival medioevale di Filetto (Aulla) un posto incantevole sulle apuane..anche lì forse sarò lontano da tutto quello da cui sono fuggito...ma prima o poi dovrò rientrare a Milano.

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