lunedì, febbraio 11, 2008

Un fatto che fa riflettere...

Sabato ero nel panificio.

Vedo passare, per strada, padre e figlia: due Rom .
O meglio, all’apparenza Rom. Perchè il loro aspetto mi fece pensare che lo fossero (e già la cosa mi fa incazzare con me stesso).
La bimba, setto/otto anni, entra nel panificio.
Il padre (lo era? chissà) scompare.
La bimba comincia a rovistare fra pacchetti di patatine e di taralli.
Forse guardava anche verso le nostre tasche, chissà.
Era lì, zitta, guardava. Forse con desiderio, forse aspettava l’occasione per fregare qualcosa, chissà......Il proprietario mi guarda, lo conosco bene, è un burbero ma è una brava persona :
Non vuole essere derubato ma non vuole neanche spaventarla, ferirla nell’animo.Aspetta.Poi, lei si gira e se ne va.
Io, per evitare di sentire i commenti di routine nei nagozi e tra la gente faccio altrettanto.

Esco, vedo che il padre la aspetta un po’ più in là....

Penso alla signora sindaca di questa città.
Al suo vietare l'asilo ai figli dei clandestini.....mi incazzo.
La sera ne parlo con amici.
Il discorso prende una piega particolare :

Essere clandestini, o che altro, qualsiasi status abbia il genitore non può influire sui diritti inalienabili dei figli.
Sanità, istruzione e ci aggiungo anche vita serena, insegnamento di principi che ti aiutino a diventare un adulto con un minimo di etica.

le domande che mi vengono poste sono:

Quella bambina vede riconosciuti questi suoi diritti?
O meglio: dato per scontato che lo stato dovrebbe riconoscerle quei diritti, i genitori si comportano in modo tale da lasciarglieli acquisire?
La mandano a scuola?
Le insegnano che diritti, doveri, rispetto degli altri e di se stesso ecc. sono inalienabili e irrinunciabili?
Se così non fosse, che fare?
Accade davvero che qualcuno, istituzione o che, sorvegli perchè questa bambina non si veda violentata nel corpo, nell’anima, nel suo modo di crescere e di vivere il quotidiano?
Chi la tutela, se non lo fanno i suoi?

Sarebbe a dire :

lo Stato dovrebbe provvedere ai diritti fondamentali dei bimbi “altri”.
E se si tratta di bimbi che perdono i propri diritti per colpa o dolo da parte dei genitori?
Spesso la cosa appare nel modo più esplicito.
Li mandano a fare furtarelli (furti), a mendicare.
Che fare?Toglierli ai genitori? E questo non può ulteriormente destabilizzarli?

non lo so, non lo so , ma provo a rispondere :

quella ragazzina (come altri ragazzini) già c’ha avuto la sfiga di avere due genitori “fatti così”.Aggiungiamoci che poi anche il paese (qualunque esso sia) in cui si trova a crescere le sbatte la porta sul grugno (cacciandola magari dalla scuola), costringendola a vivere bastarda.
et voilà, la ragazzina è fottuta due volte : da una nascita “sbagliata” e da una crescita “sbagliata”.Bella prospettiva.....Non se ne esce , magari farà a sua volta altri figli (se mai, giovanissima) che avranno stessa sorte.
E più le viene sbattuta la porta sul grugno e più diventerà cattiva.

Non so cosa sia scattato dentro di me...ma appena tornato a casa ho rovistato in libreria e riletto tutto in un fiato senza fermarmi per ore e ore I capitani della spiaggia di Jorge Amado .
Allora ho ripensato a me nel panificio ,a quella ragazzina ,
Io che cercavo di guardarla negli occhi, faticando moltissimo per non crearle imbarazzo, e avevo la sensazione che basterebbe tendere la mano…

12 Comments:

At 11:34 AM, Anonymous Anonimo said...

Buongiorno tutti!!
Ma si possono regalare due mete all’Inghilterra, dico io.
Ma si può rivotare Berlusconi, dico io.
Ma si può dare un gol come quello di Cambiasso, dico io.
Ma si può dare dell’utopico a uno che pretende soltanto il rispetto di diritti già riconosciuti, dico io.
Evidentemente tutte queste cose si possono, e tutto sommato non è un male ......
E si può mandare pure un astronauta in cielo a tirare aeroplani di carta.
Chissà quanta fisica, quanta astronomia,
quanta matematica avrà studiato questo tizio,
e adesso dovrà sfruttare tutte le sue conoscenze
per tirare un aeroplano di carta ben dritto.
Eh sì,
perchè in assenza di atmosfera, l’aeroplano non “plana”,
bensì si muove all’infinito nella esatta direzione impressa all’inizio.
Se l’astronauta si sbaglia di mezzo millimetro, l
‘aeroplano finisce su Klingon.
E me li vedo, tutti gli scienziati alieni,
a spremersi i capoccioni inguiformi per capire cos’è,
a che serve, quella “testimonianza di vita intelligente”.
A studiare “il materiale dalle proprietà sconosciute,
leggero e indistruttibile, di cuì è fatto il congegno”.
A studiare le sue misure,
a metterle in relazione con la distanza
tra la loro terra e la loro luna;
a tentare di decifrare i misteriosi segni in esso impressi (la scritta “W la fica” vergata dall’infoiatissimo astronauta, che da sei mesi non può nemmeno tirarselo fuori dalla tuta).
E così,
da qualche parte nell’universo,
la storia cambierà
perchè mille miliardi di anni luce lontano
qualcuno ha tirato un aeroplanino di carta.

 
At 11:35 AM, Anonymous Anonimo said...

vabbuò, digrigno di brutto.

 
At 11:40 AM, Anonymous Anonimo said...

Deh Luchetto forse potevi tendergli una mano alla bimbina ma poi al padre che l'aspettava di fori che gli dicevi?

Per il resto Milano la pratico poco, per cui non posso giudicare l’amm. Moratti.

Ma una cosa la voglio dire: il provvedimento che vorrebbe chiudere gli asili ai figli dei clandestini è una pura e autentica LEGGE RAZZIALE, come quelle del ‘37.

Viene negato un diritto fondamentale (l’istruzione) a dei minori che hanno la “colpa” di appartenere a una “categoria” inferiore, quella dei clandestini.

Se la clandestinità è un reato, di essa sono ovviamente colpevoli solo e soltanto gli individui che si mettono in tale condizione.

Togliere diritti fondamentali ai loro figli è appunto un provvedimento di impronta razziale.

E questo direi che conta di più di qualche tarallo o schicciata rubata in panificio

 
At 3:45 PM, Anonymous Anonimo said...

Cari sinistri (avete iniziato la campagna elettorale noto)

Il vostro è solo buonismo di carta straccia.Come anche il romanticismo da quattro soldi di cui è intriso il topic .

E' una questione di principio.

Mettere in graduatoria i figli dei clandestini significa accettare implicitamente la clandestinità e svantaggiare i figli di chi ha un lavoro regolare e paga le tasse…

 
At 3:53 PM, Anonymous Anonimo said...

Luca, ho letto più volte il tuo topic e seguito implicitamente la discussione, e mi ha ricordato tante altre cose che ho sentito in questi mesi dopo la butade sui rumeni, ed ho apprezzato anche le tue sottigliezze , ma penso che la questione vera sia: possiamo permetterci di fare crescere dei bambini fuori dalla socialità, creando dei sicuri emarginati?

Secondo me no.

Sia per senso morale (cazzo), che per mera opportunità (quella che va per la maggiori al giorno d'oggi)

 
At 4:00 PM, Anonymous Anonimo said...

Molto bello l'affresco della bambina nel panificio.

Molto romantica l'immagine di te che leggi "capitani della spiaggia" di Amado (libro meraviglioso).

Okkei bastava tendere la mano ma tutto questo cosa c'entra con la porcata nazi leghista dell'asilo e dell'istruzione negata ai clandestini?

Ovvero mi chiedo, ma un bimbo di due anni ha responsabilità della clandestinità del genitore, o ha comunque diritto all’istruzione e alla sanità?

Anche perchè, inutile nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, molti cosiddetti immigrati clandestini sono in realtà immigrati da anni, lavorano in nero, pagano affitti in nero, senza potersi regolarizzare, grazie alla simpatica legge bossi fini.

Dico di più credo che loro vorrebbero poter pagare per poter usufruire di tutti i nostri diritti, e non solo quelli inalienabili dell’individuo.

Questo è quello che penso.

 
At 4:05 PM, Anonymous Anonimo said...

Caro Brunetto, ogni tanto torni qui a faneticare, nessun buonismo, solo chiamo le cose col loro nome.
Se fosse come dici tu, potremmo combattere la mafia escludendo dalle scuole i figli dei mafiosi, o negando le cure mediche ai mafiosi (e loro congiunti) che si presentano al pronto soccorso.

Il diritto all’istruzione è sancito dalla dichiarazione universale del 1948, ormai considerata vincolante da tutti gli Stati del mondo.

Il fatto che paghi le tasse non ti dà il diritto di violarla, nè a te nè a un qualunque sindaco.
Parliamo tanto delle leggi razziali non ci accorgiamo di quelle del 2008, ecco il punto.

Inoltre scrivi : “…i figli di chi ha un lavoro regolare e paga le tasse…”

sul lavoro regolare non so, sul pagare le tasse c’andrei cauto.

Applicandola alla lettera, i figlioletti della gran parte dei commercialistiavvocatiarchitettimedicicommerciantiparlamentariassortitivarie&eventuali finirebbero fuori graduatoria.

 
At 4:16 PM, Anonymous Anonimo said...

A brunetto... sinceramente non capisco se scherzi o meno a sembrare così cojone.

L’istruzione non è un diritto del “cittadino” (come il voto, come il diritto a ricoprire cariche pubbliche ad es.), è un diritto dell’uomo ed in particolare del minore, un diritto inalienabile e cioè non soggetto a limitazioni derivanti da altri rapporti giuridici (tipo la condizione di detenzione o di reità).

La dichiarazione del 1948, si intitola dichiarazione universale dei diritti umani.
Soggetto ne è l’individuo, non il cittadino.
E' il testo normativo fondamentale su cui si fonda ogni diritto di ogni uomo su questo pianeta.

Anche tu, se hai dei diritti fondamentali che nemmeno presidente della repubblica può toglierti, lo devi a questo pezzo di carta, a cui tutte le costituzioni di tutti i paesi civili fanno riferimento nella parte relativa ai diritti.

E’ un testo approvato dall’ONU di cui lo Stato italiano ha sempre riconosciuto la forza vincolante.

In poche parole, stiamo parlando di una legge, non di una serie di principi messi giù da quattro filosofi.

http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm
Leggi l’articolo 2.
Art. 26 invece per il diritto all’istruzione.

Ma veniamo a noi :
Ad esempio come scrive la manu (che abbraccio) un mafioso può essere privato del diritto (pure costituzionalmente riconosciuto) di ricoprire incarichi pubblici: lo stesso mafioso (e a maggior ragione suo figlio) non può essere privato del diritto di sposarsi, di essere curato all’ospedale, di convertirsi al buddismo.

L’educazione di un minore rientra in questa seconda categoria di diritti.

E visto che parli di lavoratori

Fai il caso del diritto al lavoro.

Chiaro che anche un clandestino ha diritto di lavorare; anzi, se trova lavoro fa il permesso di soggiorno e non è più nemmeno clandestino.

E’ il lavoro nero che rappresenta una violazione dei diritti, una prestazione lavorativa priva di tutele e riconoscimenti.

Il diritto a fondare sindacati si rivolge a chi lavora, chiaro, così come il diritto alla salute si rivolge ai malati, il diritto di voto ai maggiorenni, ecc ecc.

Non ti dimenticare che il “clandestino” è tale perchè una nostra legge (peraltro contraria ad un articolo della dichiarazione) lo definisce così.

Una persona varca un confine, e questo già di per sè diventa reato; tutto ciò posso pure inserirlo tra le tristi necessità. Ma che adesso questo reato diventi una condizione antropologica, che il clandestino diventi a tutti gli effetti una “razza” inferiore non posso accettarlo.

Bene mi sono sfogato !

 
At 4:30 PM, Anonymous Anonimo said...

Utopisti ed ipocriti di tutto il blog unitevi a questo coacervo di professori del nulla.

Questi oltre all’insegnamento gratis, hanno diritto alla sanità gratis,alle case popolari gratis, il problemino è che essendo in nero non versano contributi, per cui come diceva Sordi nel film:” Finchè c’è guerra c’è speranza” qualcuno deve pagare, qualcuno che dobbiamo derubare .
OK cari comunistelli da strapazzo, fuori il portafoglio e pagate e non rompeye i coglioni agli altri.

 
At 4:35 PM, Blogger lucamallinza said...

Tesorobello di un orso bruno.

Ti chiamo tesorobello perchè rappresenti uno splendido tesoro, un tesoro di archeologia politico-sociale potremmo dire.

Un po’ come la mummia d’oro di Tutankamon, le piramidi dei Maya.

Testimonianze mozziafiato di un passato lontano e per noi inimmaginabile.

Un passato in cui i diritti erano solo per chi poteva comprarseli, attraverso le tasse.

Esattamente così pensavano i baroni inglesi del medioevo, quelli che costrinsero il Re giovanni a concedere la “magna Charta”, quelli che inventarono il Parlamento sulla base del principio “no taxation without representation”, nun te pago le tasse se non mi dai voce in capitolo.

Poi vennero delle quisquilie tipo la rivoluzione liberale in inghilterra (l’Habeas corpus, adottato definitivamente nel 600), la rivoluzione francese con la sua dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittandino, che introduceva appunto un concetto fondamentale:
che un diritto dato a chi può pagarselo non è più un diritto, ma un privilegio.

Ma anzichè studiarcele sui libri, noi queste cose possiamo vederle direttamente, come avessimo la macchina del tempo, basta leggere le parole di quell’autentico Tesoro di archeofilosofia che abbiamo la ventura di ospitare in questo blog.

Continuate così tagazzi lo state facendo nero....

 
At 9:12 PM, Anonymous Anonimo said...

mah.. intanto ero convinta di aver scritto un commento all'inizio.. ma evidentemente ho solo sognato di scriverlo...

e che trovo ora? una disquisizione con un orso bruno, probabilmente leghista o giù di li.. che passa il tempo a offendere come fanno d'altronde borghezio, bossi.. e via discorrendo.

luca anzichè chiamarlo tesoro bello di un orso bruno, anche brunello non sarebbe male...

ma si orso bruno, tappati gli occhi, prenditela con quei poveracci che non hanno un tetto dove dormire, eh già sono loro a non pagare le tasse, non gli evasori legalizzati da berlusoni, alias tutti i ricconi del nostro bel paese. Perchè fargli pagare ICI, tasse di successione, perchè mandare in carcere chi condannato per mafia a 5 anni.. perchè?
ah si, dimenticavo, in fondo è colpa dei clandestini.

 
At 10:01 AM, Anonymous Anonimo said...

Palemmmitana non conosci Bruno???

E'molto famoso da ste parti per le fregnacce che scrive .....

ma in fondo in fondo è un buontempone a cui serve solo un po' di comprensione e un po' di fumo ... quando lo finisce va in crisi e scrive in maniera maniaco-compulsiva su vari blog.

Ps : Bruno cambia pusher

 

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