venerdì, giugno 15, 2007

VABBE' ALTRI TEMPI

C’era un tempo in cui gli artisti avevano bisogno di molto spazio per esprimersi.
Era un tempo in cui pochi minuti di canzone, sembravano ed erano, insufficienti a contenere quello che un musicista pensava di poter esprimere.
La vecchia forma dell'esspressività cristallizzata in un canzone di tre minuti era stata messa sotto sopra in pochi anni ..

Lo avevano fatto i Beatles (sgt Pepper seondo me è e l'inizio di tutto), Dylan, i Beach Boys..
Lo avevano fatto gli Who, i Kinks, i Pink Floyd, Zappa;
Lo faceva De Andrè....

Oggi non è più così.

L’album è una mera collezione di singoli...
Contiene tre o quattro singoli, reale espressione della creatività dell’artista, e una buona dose di pezzi da riempimento che nulla aggiungono al senso finale dell’opera...

Vabbè altri tempi...

E' quel che ho pensato l'altra sera ascoltando due vecchi mostruosi vinili :

"Arbecht macht frei" degli Area e "Campagna" dei Napoli centrale.

Che dire?……

Tantissimi puntini come galassie ci separano da quegli anni li’...

Non saprei che aggiungere di fronte al vuoto , allo spazio temporale ,a quei musicisti ,quei gruppi, quei dischi.

Di certo nella prima meta’ dei 70 pur influenzati ed aperti alla musica straniera, noi in Italia non avevamo nessun complesso con i nostri “Complessi” .

Avevamo il nostro universo italiano che non era secondo a nessuno.

O per lo meno ascoltando "la mela di Odessa" con un Demetrio Stratos inarrivabile sostenuto da un gruppo di musicisti incredibili e da un geniale ritmo funky-acido ...

O per lo meno sentendo il sax di James Senese e la sua voce black in dialetto napoletano (Rais lo ha copiato ed imitato in tutto e per tutto) sostenuto da una base ritmica impeccabile....

Decisamente erano altri tempi.....



Ps : un consiglio per chi frammenta i concept e li infila nell'I-pod ritagliati a "spezzatino".
Se volete capire cosa stava dietro a certi lavori, poi ,prendetevi la briga di ascoltare gli album.
E per intero please!

17 Comments:

At 11:49 AM, Anonymous Anonimo said...

gli Area: ottimi musicisti per una musica orrenda.

La loro fortuna ?

Ideologizzazione estrema che ha terrorizzato chiunque facesse musica negli anni 70.

In poche parole un soviet ...loro erano allineati al soviet.

Meno male che si è tornati agli anni delle canzonette.

 
At 11:53 AM, Anonymous Anonimo said...

Il solito commento idiota di Bruno l'orso della steppa:

"ottimi musicisti per una musica orrenda "

beh, vorrei sapere allora qual’è la tua definizione di musica “non orrenda”, povero incosciente bruno!

“1978 Gli Dei Se Ne Vanno, Gli Arrabiati Restano”

è uno dei capolavori assoluti della MUSICA degli anni Settanta MONDIALE!

Un disco da portare sulla luna, su Marte, o con altri 9 cd su un’isola deserta…
La genialità di Patrizio, Demetrio, Ares e Giulio è indiscutibile, e questo al di là della loro valenza strumentale.
Nessuno nella storia della vocalità ha fatt omeglio di lui.

Sfido chiunque a dire il contrario!

Inoltre il livello controculturale degli Area resta ancora altissimo, soprattutto in questi giorni dove l’identità politica è andata a farsi fottere!

Medita caro… medita…

 
At 12:52 PM, Anonymous Anonimo said...

Erano davvero altri tempi caro Mallinza

“Alza il pugno senza tremare
guarda in viso la tua realtà
guarda avanti non ci pensare,la storia viaggia insieme a te.”
cantavano gli Area prima che i genitori di Vacca,di Rais,di Manuel Agnelli di zulu pensassero di metterli al mondo..e nolenti giustificano, con questo verso di allora, il riconoscimento di pseudoartisti per personaggi come Fabbri Fibra e compagnia bella..

se questi riescono a strappare contratti e a vendere dischi a suon di teasers de noantri è solo perché parlano delle realtà in cui vivono i loro fans..

capire di cosa (e soprattutto perché!!??)siano fatte suddette realtà sarebbe davvero interessante da bloggare.

Non dimentichiamoci che gli Area, nati nel ’72, hanno avuto la fortuna di scrivere per un pubblico che ancora credeva nei cambiamenti e nella cultura musicale come strumento di transizione.

Fabbri Fibbra & Co credono ormai solo in sé stessi, nei loro gadgets e nell’autocelebrazione ad oltranza, mentre i loro fans pensano che la lotta di classe sia quella che vedono combattere in aula dai loro coetanei pro youtube.

Non possiamo prendercela con il giovane ruminante o con il suo promo di discutibile gusto..non possiamo additare la Emi perché propone artisti dalle dubbie capacità canore ritmiche musicali timbriche..questa è la storia che viaggia con noi..

Oggi un pezzo di 20 minuti non sarebbe ne radiofonico ne videomusicale e nemmeno cagato dopo i primi tre minuti...

E una visione figlia di un substrato sociale devastato dalla fretta, del correre, una visione paranoica.

I bravi musicisti ci sono anche oggi ma la loro creatività è schiacciata da tutte queste cose.

Detto questo quei gruppi (Area,Napoli centrale,PFM ) non avevano nulla da invidiare a nessun Genesis , Emerson lake & Palmer , Pink Floyd di turno.

Ps : io scarico gli LP interi perchè è così che vanno ascoltati.

 
At 12:54 PM, Anonymous Anonimo said...

Pau esci dal tuo ideologismo da libretto rosso

Libera la tua mente

...così ricca e complessa che non ha avuto seguito.
..così radicale che ha fatto terra bruciata.

“Nessuno nella storia della vocalità ha fattomeglio di lui”

che cosa è servito tutto quell’acrobatismo vocale? genialità usata col puro intento di stupire.
Temperamenti barocchi su ideologie estreme e autolesioniste.

Viva le canzonette

 
At 12:59 PM, Anonymous Anonimo said...

Gli area mi piacevano e mi pacciono ancor oggi...

I napoli centrale li conosco poco.

Sul conflitto generazionale sono sempre restìa ma devo ammettere che in questo caso mi trovo daccordo con Luca-

negli anni 70 la parola ” ideale ” aveva un qualche senso…

faccio ripetizioni a ragazzi di 12 ,14 anni che sbavano per fabri fibra e mi rendo conto che la loro vita è fatta pressappoco solo di quello, qualche partitella al campetto, un gratta e vinci e due big mac menu...

i loro cervelli sono atrofizzati…non riescono a capire semplici parole che ai miei tempi (sono del '69)si usavano nei pensierini di prima elementare...

sono demoralizzata e penso agli anni settanta con la nostalgia di chi non li ha vissuti...

Baci

 
At 1:03 PM, Anonymous Anonimo said...

Salve . Non sono mai intervenuto nel blog del Mallinza (di solito ci scambiamo qualche visione politica sul mio blog), però leggendo il topic non posso che sottoscrivere quello che ho letto.

Mi considero ancora oggi un “privilegiato” per averli potuto ascoltare dal vivo nel 78 a Milano.

Era una band unica , e aggiungo, aristocratica.
Per l’impegno politico, ma anche musicale e professionale che ci mettevano i suoi musicisti .

Il successo (molto limitato purtroppo) che hanno avuto è poca cosa rispetto alle loro qualità. Ed è è naturale, che come accade a tutti i grandi artisti il riconoscimento avvenga solo dopo.

Un immagine : la Mela di Odessa, e Stratos che se la sgranocchia sul palco..

Insuperabili

buone cose a tutti

 
At 1:10 PM, Anonymous Anonimo said...

Pau mi sa che sugli Area c’hai le idee un po confuse…
L’album cui ti riferisci, cioè “Gli Dei Se Ne Vanno, Gli Arrabiati Restano”, viene quasi unanimemente considerato dalla critica come il peggiore degli Area…

La band, nel 1978, era ormai “alla frutta”…oltretutto nel disco in questione, di messaggi politici non ne troveresti neppure a cercarli con il “lanternino”…trattasi di un album quasi “commerciale”…

Gli Area, a mio modestissimo parere, restano la band italiana più originale degli anni ‘70…hanno sempre cercato (ed alcune volte trovato), attraverso il loro jazz-rock contaminato da influssi sonori mediterranei ed orientali, soluzioni musicalmente piu’ personali ed “alternative”…soprattutto se li si confronta con gruppi come la PFM ed i Banco che avevano comunque come riferimento il Prog “albionico” o a Le Orme che ambivano ad essere gli èpigoni degli ELP in minuscolo...

I Napoli centrale erano invece meravigliosi a loro volta; con Campagna hanno preceduto come tipo di sonorità e confezionamento i weather report e il loro influsso lo senti nell'area napoletana in gruppi che ascolti oggi : Rais è praticamente la copia spiaccicata di james Senese , il sax e la ritmica dei "Bisca" sono tutte prese da lì (senza gli stessi risultati).

Sul resto preferisco non esprimermi

 
At 1:14 PM, Anonymous Anonimo said...

Assafaramaonn roberta!

Mi chiedo se o come potrebbe un giovane d’oggi avvicinarsi agli Area.
Se per spirito ideologico o barricadero (viste le news) o se per il contenuto musicale e vocale di Stratos.
Di certo in quegli anni la sperimentazione era pane quotidiano in tutte le diverse discipline artistiche.

Il cerchio non era stato ancora rotto.

Demetrio e’ morto proprio nel momento di transizione tra un ‘era ed un ‘altra.

I Napoli centrale addirittura li trovi a 5 euro 5 tra i cd buttati nei contenitori a mo' di biancheria sporca .

Ma saglie o' scuorn'

 
At 1:20 PM, Anonymous Anonimo said...

Zio!
Certo lo sò che “1978″ è il disco più “commestibile” degli Area. L’esempio era calzante per per far capire che anche un disco come quello era già magnifico….

Io li conobbi proprio con quel disco, ecco perchè mi ci sono affezionato….

Tra l’altro è un “incompiuto” poichè il lavoro doveva essere ultimato dal povero Demetrio che però nel frattempo era passato a miglior vita.

I riferimenti politici nel disco cmq ci sono tutti: Wodka-Cola, Festa Farina e Forca, Acrostico in memoria di Laio….

Io darei una gamba per suonare come Fariselli in quel disco lì…

Anch’io come te penso che gli Area sia stata “la band italiana più originale degli anni ‘70″, ma non dimenticare il Perigeo (Area, Perigeo e PFM furono ospiti nel primo bellissimo disco di Mauro Pagani).

La band di D’Andrea e Tommaso fece da traino per chi in quei tempi voleva avvincinarsi a Miles Davis e Weather Report passando da un certo tipo di rock jazz elegante, raffinato e italianissimo.

Io ci sono arrivato per mezzo loro (Area, Perigeo) ma anche per altre strade (tutto il Canterbury dei National Healt, Hatfield & The North, Matching Mole e ovviamente Soft Machine)…

Ognuno ha avuto i propri maestri…

 
At 1:32 PM, Anonymous Anonimo said...

Tutti a parlare di area.

Ma ben altro argomento è quello che sottilmente ci impone il Mallinza.

Ora le play list distruggono gli album che erano oggetivamente prodotti creativi dalla copertina all'ultima nota.

Anche io ne sono quasi stato vittima

Ho riscoperto qualche tempo fa la piacevolezza di ascoltare le opere per intero, di lasciar fluire le idee così come gli artisti avevano voluto porle, immaginandone i legami di significato, o forse ricostruendo le sonorità.
Mi sono così accorto di un rispetto enorme per l’interezza dell’album, contro ogni carneficina da playlist...

L’interezza degli album spodestata dalle playlist è un vizio del presente ancor più che dei discografici.

Non si consumano più per intero nemmeno i pasti.

Siamo uomini da mozzichi e bocconi anche sentimentalmente.

Non ci affezioniamo più.

Durante la mia adolescenza ascoltare per intero "The Dark side of the moon" fino all’implosione dello stereo era un imperativo.

Di cantautori come De André conoscevamo l’intera discografia.

Il problema è che La vivisezione degli album è solo un rivolo di un ben più grande mare.

Di simile sta succedendo al cinema.

Chi reggerebbe oggi un intero film alla Visconti preferendolo ad una leggerissima puntata di fiction?

la gente vede un cabaret televisivo e non va a teatro a vederselo in situazioni molto più belle e divertenti

Luchino non sentirti vecchietto spesso la penso come te….

devo preoccuparmi?….

bè in effetti Visconti…

 
At 1:48 PM, Anonymous Anonimo said...

Informati sulla normativa europea che legalizza la Mortadella coppata di struzzo biologico gallinato 0,9% OGM Fassino Biotech Valori Etici Nuclearizzati Agnoletto Bruxelles.

sei amico della natura?

hai paura del global warming?

senti che c'è qualcosa che non va?

vuoi respirare aria pulita?

non sopporti il petrolio?

ALLORA PROVA A RIFLETTERE CHE SIA IL PIù GROSSO FINANZIATORE DI AGNOLETTO E CASARINI

CHAVEZ, CHAVEZ CHAVEZ CHAVEZ CHAVEZ

IL PIù GRANDE PRODUTTORE MONDIALE DI PETROLIO

Non credere alle lusinghe dei noglobal

informati sui fondi banca etica bpm carcaterra

Informati sulla normativa europea che legalizza la Mortadella coppata di struzzo biologico gallinato 0,9% OGM Fassino Biotech Valori Etici Nuclearizzati Agnoletto Bruxelles.

Schie,tti promotore della prima campagna mondiale per eliminare la Povertà incentrata su fondi etici in piccole aziende di comunità etiche rurali come le nostrE comunità montane, diffamato, insultato, offeso, minacciato per anni e anni da tutto il movimenti riconducibili alle acli, alle arci, ai noglobal, a banca etica, che da 3 anni vive in clandestinità per aver inventato un motore magnetico e la Serp,entina

e nel frattempo loro erano impegnati a speculare con i fondi Carcaterra IN ARMI, CENTRALI NUCLEARI, CIBI GENETICAMENTE MODIFICATI, BMW, TOYOTA, DELL, KRAFT, .... e ricevere finanziamenti a fondo perduto sia dallo stato che da banca etica

IL PIU' GRAVE SCANDALO DELLA STORIA ITALIA

Chi è il miglior amico di Agnoletto - Zanotelli - Casarini - Perino - Fassino biotech 0,9% beluga lompato OGM


@In questi utimi mesi parli spesso di attacco alle comunità tribali etiche, vuoi specificare meglio?-

http://fondo-investimento-etico.blog.kataweb.it/il_mio_weblog/2007/05/comunit_tribali.html

Certamente, se apri per esempio oggi il sito di un qualsiasi importante quotidiano, troverai una serie di notizie che ti danno la prova inconfutabile dell'attacco distruttivo alle comunità tribali etiche:

- varato il progetto TAV per la costruzione del tunnel in Val di Susa

- varato il progetto per la contaminazione degli alimenti Biologici con lo 0,9 di OGM

- varato il progetto per trivellare Val di Noto in cerca di petrolio (????!!!!)

Poi insieme a queste notizie riportano le testimonianze di finti poliziotti pentiti che piagnucolando in cambio di una valigetta di denaro confessano che a Genova G8 fu macelleria messicana, come se più di un miliardo di persone non avesse avuto i suoi occhi per vederla alla TV

E infine i soliti attacchi dinamitardi dei nemici dell'umanità palestinesi che si fanno saltare in mezzo alla popolazione ebraica e la solita risposta dei nemici dell'umanità ebraici che bombardano i civili palestinesi.

Il disegno criminale è evidente, vogliono penetrare nelle comunità tribali etiche distruggendole e portandoci a scontri fra diverse fazioni pilotate da loro.

Non bisogna cadere nel tranello.

Fra i due litiganti il terzo gode.

Informati sulla polizia di Sch,ietti.

Non cascare nelle loro trappole, non andare alle manifestazioni a farti riempire di botte, a farti prendere il nome dalla polizia e farti perseguitare.

Non mettere bombe nelle piazze, non sparare sui civili, non bombardare le città.

Non avere dubbi, non servono cento milioni di proiettili e una guerra.

E' sufficiente un solo proiettile nella faccia di un pescione marcio grosso puzzolente.

Non servono aerei, carri armati e mine.

Chi organizza scontri di piazza e mette bombe è pagato dal potere, è una vecchia storia

Gli scontri di piazza servono a far godere le loro puttane

 
At 1:51 PM, Anonymous Anonimo said...

Schietti, per essere uno che vive in clandestinità, rompi abbastanza le balle, sai?
Pensi davvero i tuoi deliri convincano qualcuno?
ma soprattutto, che ci interessino?

Stessa cosa vale per la tua prostituta personale tale paoladotti ci avete rotto i coglioni con il vostro spamming!


Impara a COMUNICARE, poi prova a proporti agli altri...

Minchia mallinza usa la cesoia con questo truffatore.

 
At 1:54 PM, Anonymous Anonimo said...

PEZZONALMENDE PENZO CHE IL GRANDE SCHIETTI SIA UNO PENEFATTORO DELL'OMANITA' ITAGLIANA. PENZO ANCO CHE E ORRA DE FENIRLA DE PARLARE SEMBRE MALO DELLO GI OTTO, GI OTTO I' STATO NU GRANDESSEMO PETTORE METIOVALO COLUILOQUALO HA ANVENTATO LO CERCHIE DE G8. RESPETTIAME PEFFAVORO LU GENIE ITALICHE.

 
At 2:00 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma questo Oronzo Lamerduta?????

chi è parente di miguel merdinez?

la genialità è la medesima...

 
At 4:15 PM, Anonymous Anonimo said...

Tratto dal mio libro “I ricordi del presente”:
Erano gli anni del sogno da creare, l’utopia della fantasia che distruggerà il potere, l’anelito estremo dell’uguaglianza. Un mondo a nostra misura, pieno di colori, di musica, di capelli lunghi o corti, di jeans ed eskimo, la nostra divisa invernale, il segno di riconoscimento dei compagni extraparlamentari. E nella tasca il giornale, con la testata in evidenza, “ il quotidiano dei lavoratori” o Lotta Continua”. Era quello il nostro telefonino da mostrare, le scarpe da ginnastica consunte le nostre “Prada”, i maglioni comprati al mercato delle pulci i nostri “ Armani”. Avevamo anche tanta rabbia addosso, avevamo un nemico da combattere, un obiettivo da raggiungere e questo ci rendeva tutto più semplice. Oggi forse è quello che manca a questa generazione, la rabbia, la difficoltà a trovare un nemico da combattere. Ti scivolano via mentre sono di fronte a te, ti giri e te li trovi accanto, pronti a passarti dietro. Nei nostri occhi, negli occhi di quelle donne, di quegli studenti, di quegli operai, c’era qualcosa che ai figli della modernità è stato negato: la forza di prendere una posizione, dello schierarsi, di sollevarsi dal fango e vivere, di condividere le passioni con altri, di vivere senza essere vissuti, senza ritrovarsi rintanati in una esistenza obbligata, in cui i margini di libertà sono fortemente limitati da bisogni che noi stessi generiamo. Seppelliti dall’ipocrisia e dal buonismo, ci si ritrova a vivere solo di tanto in tanto, quando ci danno l’autorizzazione a farlo. E’ vero, noi siamo la generazione di quelli che volevano cambiare il mondo e non ci sono riusciti. Ma siamo quelli che ci hanno provato e creduto. Quelli che, oggi, quando si parla degli anni settanta, sentono un brivido lungo il corpo come fosse una carezza della persona amata. Quelli che guardando negli occhi i propri figli, scaraventati proprio in quegli anni dentro quel mondo che volevamo cambiare, cercano di leggerci la speranza e la rabbia, perché capiscano che la libertà, come diceva un rivoluzionario d’altri tempi, va conquistata con la lotta: “ Perché se c’è chi ti dà la libertà, questa non è libertà”. E noi ci abbiamo provato. Nel nostro piccolo mondo, nel nostro paese, ci abbiamo provato. Con la diffusione del giornale la domenica mattina per le strade del corso, per finanziare il Partito e diffondere le idee, ci abbiamo provato. Con i comizi fatti su palchetti improvvisati e davanti a poche persone, con il lavoro di quartiere, casa per casa, persona per persona, a parlare dei loro problemi, prendendoci i loro vaffanculo o il loro bicchiere di vino, ci abbiamo provato. Andando a suonare nelle piazze, canzoni di lotta e di rabbia, manifestando nelle strade d’Italia per l’unione della sinistra contro tutti gli altri, dormendo nei sacchi a pelo, sotto le stelle, viaggiando in autostop, ci abbiamo provato. Con la nostra radio libera, trasmettendo la nostra musica e le nostre idee, facendo l’amore senza ipocrisie, senza tabù, senza “provocar dolori”. Ci abbiamo provato. Ma non ci siamo riusciti. Volevamo cambiare il mondo e forse il mondo ha cambiato noi. Il nostro nemico era troppo forte, il vento che ci spingeva è diventato un tornado senza controllo, ci ha risucchiato completamente, rimescolandoci tutti. E così “ sei entrato in banca pure tu”, o fai il consulente del lavoro come me, passando dall’altra parte della barricata. Era bello sentirsi il mondo in tasca, anche se era un mondo che avremmo voluto fermare per poter scendere, un mondo da barattare con un sogno. Il mondo in tasca e il vento che ti faceva volare alto, lassù, dove la fantasia avrebbe distrutto il potere, un’utopia diventata una colpa che stiamo ancora espiando. Forse volendo tutto e subito, non ottenemmo niente per sempre. Ma sapevamo di esserci, perché era inevitabile, perché le scelte sono meno di quelle che si pensa. Forse per il fatto che nessuno sceglie fino in fondo di stare nella propria condizione, semplicemente c’è.
Pino D’Agostino

 
At 4:22 PM, Anonymous Anonimo said...

Ossignur….quanti nostalgici : )
Insomma, diciamocelo, quei giovani “rivoluzionari” che volevano cambiare il mondo erano semplicemente figli del loro tempo e cioè del dopoguerra, della guerra fredda, del boom economico dell’occidente.

La vera beat generation aveva già perso prima del 68( non per nulla si chiama beat).

I giovani oggi hanno altri problemi, non hanno il boom economico ma il crash… hanno la globalizzazione consentita dalla generazione precedente che ha confuso il mondo per una giostra psicadelica e non per quello che è e sempre sarà..ovvero uno spazio tondo per sperimentare il darwinismo della natura e di tutte le speci, umani compresi.

Mi viene in mente Pasolini quando scriveva:

“È triste. La polemica contro il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati…
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo. Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici......

 
At 4:41 PM, Anonymous Anonimo said...

maccaccazzo addicete?

 

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