mercoledì, luglio 05, 2006

AMICO FRAGILE

Questa notte tornando a casa con la città in delirio ho sentito per caso alla radio una canzone che avevo molto amato. Poco dopo al balcone con l'immancabile sigaretta ho pensato che
Fabrizio dovrebbe essere studiato nei licei.
Per il resto le sue parole parlano da sole

AMICO FRAGILE

Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d'attenzione e d'amore
troppo, "Se mi vuoi bene piangi"
per essere corrisposti, valeva la pena divertirvi le serate estive
con un semplicissimo , "Mi ricordo"
per osservarvi affittare un chilo d'erba
ai contadini in pensione e alle loro donne
e regalare a piene mani oceani
ed altre ed altre onde ai marinai in servizio
fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
senza rimpiangere la mia credulità;
perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi
ero molto più curioso di voi.
E poi sospeso tra i vostri "Come sta"meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci
tipo "Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta
"E ancora ucciso dalla vostra cortesianell'ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormie il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra.
E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
mi sentivo meno stanco di voi
ero molto meno stanco di voi
Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
fino a vederle spalancarsi la bocca
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male e ad alta voce di me
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
con una scatola di legno che dicesse perderemo
Potevo chiedervi come si chiama il vostro cane
il mio è un po' di tempo che si chiama Libero
Potevo assumere un cannibale al giorno
per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle
Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.
E mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.

Fabrizio De Andrè

33 Comments:

At 4:10 PM, Anonymous Anonimo said...

Le parole dicono tutto null'altro da aggiungere.
Una petizione perchè venga studiato al pari di Montale le proporei volentieri.

 
At 4:11 PM, Anonymous Anonimo said...

Poesia Pura.
Un maestro della parola.
POETA.

 
At 4:54 PM, Anonymous Anonimo said...

E allora partiamo con la Hit parade? io ho nel cuore questa

CODA DI LUPO

Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto correvo dietro ai cani
e da marzo a febbraio mio nonno vegliava
sulla corrente di cavalli e di buoi
sui fatti miei sui fatti tuoi

e al dio degli inglesi non credere mai.

E quando avevo duecento lune e forse qualcuna è di troppo
rubai il primo cavallo e mi fecero uomo
cambiai il mio nome in "Coda di lupo"
cambiai il mio pony con un cavallo muto

e al loro dio perdente non credere mai

E fu nella notte della lunga stella con la coda
che trovammo mio nonno crocifisso sulla chiesa
crocifisso con forchette che si usano a cena
era sporco e pulito di sangue e di crema

e al loro dio goloso non credere mai.

E forse avevo diciott'anni e non puzzavo più di serpente
possedevo una spranga un cappello e una fionda
e una notte di gala con un sasso a punta
uccisi uno smoking e glielo rubai

e al dio della scala non credere mai.

Poi tornammo in Brianza per l'apertura della caccia al bisonte
ci fecero l'esame dell'alito e delle urine
ci spiegò il meccanismo un poeta andaluso
- Per la caccia al bisonte - disse - Il numero è chiuso.

E a un Dio a lieto fine non credere mai.

Ed ero già vecchio quando vicino a Roma a Little Big Horn
capelli corti generale ci parlò all'università
dei fratelli tutte blu che seppellirono le asce
ma non fumammo con lui non era venuto in pace

e a un dio fatti il culo non credere mai.

E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo
che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa
che ho imparato a pescare con le bombe a mano
che mi hanno scolpito in lacrime sull'arco di Traiano
con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia
ma colpisco un po' a casaccio perché non ho più memoria

e a un dio senza fiato non credere mai.

 
At 4:57 PM, Anonymous Anonimo said...

Io so che luchino ama molto questa e quindi ce la metto in Hit parade perchè è bellissima

GIUGNO 73

Tua madre ce l'ha molto con me
perché sono sposato e in più canto
però canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me
La gazza che ti ho regalato
è morta, tua sorella ne ha pianto,
quel giorno non avevano fiori, peccato,
quel giorno vendevano gazze parlanti.
E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
a dirmi "ciao come stai",
insomma non proprio a cantare
per quello ci sono già io come sai.
I miei amici sono tutti educati con te
però vestono in modo un po' strano
mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
"Sono loro stasera i migliori che abbiamo"
E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
nell'imbuto di un polsino slacciato.
I miei amici ti hanno dato la mano,
li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano.
E tu aspetta un amore più fidato
il tuo accendino sai io l'ho già regalato
e lo stesso quei due peli d'elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante.
Poi il resto viene sempre da sé
i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati
io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati.

 
At 6:42 PM, Anonymous Anonimo said...

E allora mi aggrego all'Hit parade

Rimini

Teresa ha gli occhi secchi
guarda verso il mare
per lei figlia di pirati
penso che sia normale.
Teresa parla poco
ha labbra screpolate
mi indica un amore perso
a Rimini d'estate.
Lei dice bruciato in piazza
dalla Santa Inquisizione
forse perduto a Cuba
nella rivoluzione
o nel porto di New York
nella caccia alle streghe
oppure in nessun posto
ma nessuno le crede.
Rimini, Rimini.
E Colombo la chiama
dalla sua portantina
lei gli toglie le manette ai polsi
gli rimbocca le lenzuola.
"Per un triste re cattolico- le dice-
ho inventato un regno
e lui lo ha macellato
su una croce di legno.
E due errori ho commesso
due errori di saggezza
abortire l'America
e poi guardarla con dolcezza
ma voi che siete uomini
sotto il vento e le vele
non regalate terre promesse
a chi non le mantiene".
Rimini, Rimini.
Ora Teresa è all'Harry's Bar
guarda verso il mare
per lei figlia di droghieri
penso sia normale.
Porta una lametta al collo
è vecchia di cent'anni
di lei ho saputo poco
ma sembra non inganni.
"E un errore ho commesso- dice-
un errore di saggezza
abortire il figlio del bagnino
e poi guardarlo con dolcezza
ma voi che siete a Rimini
tra i gelati e le bandiere
non fate più scommesse
sulla figlia del droghiere".
Rimini, Rimini.

 
At 6:47 PM, Anonymous Anonimo said...

Vabbè se volete provocarmi eccovi la mia , una bella traduzione di un Dylan d'annata con tanto di napoletano

AVVENTURA A DURANGO

Peperoncini rossi nel sole cocente
polvere sul viso e sul cappello
io e Maddalena all'occidente
abbiamo aperto i nostri occhi oltre il cancello

ho dato la chitarra al figlio del fornaio
per una pizza ed un fucile
la ricomprerò lungo il sentiero
e suonerò per Maddalena all'imbrunire.

Nun chiagne Maddalena Dio ci guarderà
e presto arriveremo a Durango
Stringimi Maddalena 'sto deserto finirà
tu potrai ballare o fandango

Dopo i templi aztechi e le rovine
le prime stelle sul Rio Grande
Di notte sogno il campanile
e il collo di Ramon pieno di sangue

Sono stato proprio io all'osteria
a premere le dita sul grilletto
Vieni mia Maddalena voliamo via
il cane abbaia quel che è fatto è fatto

Nun chiagne Maddalena Dio ci guarderà
e presto arriveremo a Durango
Stringimi Maddalena 'sto deserto finirà
tu potrai ballare o fandango

Alla corrida con tequila ghiacciata
vedremo il toreador toccare il cielo
All'ombra della tribuna antica
dove Villa applaudiva il rodeo

Il frate pregherà per il perdono
ci accoglierà nella missione
Avrò stivali nuovi un orecchino d'oro
e sotto il livello tu farai la comunione

La strada è lunga ma ne vedo la fine
arriveremo per il ballo
e Dio ci apparirà sulle colline
coi suoi occhi smeraldi di ramarro

Nun chiagne Maddalena Dio ci guarderà
e presto arriveremo a Durango
Stringimi Maddalena 'sto deserto finirà
tu potrai ballare o fandango

Che cosa è il colpo che ho sentito
ho nella schiena un dolore caldo
siediti qui trattieni il fiato
forse non sono stato troppo scaltro

Svelta Maddalena prendi il mio fucile
guarda dove è partito il lampo
miralo bene cercare di colpire
potremmo non vedere più Durango

Nun chiagne Maddalena Dio ci guarderà
e presto arriveremo a Durango
Stringimi Maddalena 'sto deserto finirà
tu potrai ballare o fandango

 
At 6:49 PM, Anonymous Anonimo said...

Questa non ha eguali :


Il testamento di Tito


Non avrai altro Dio, all'infuori di me,
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse, venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.
Credevano a un altro diverso da te,
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.

Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:
ma forse era stanco, forse troppo occupato
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse troppo lontano
davvero, lo nominai invano.

Onora il padre. Onora la madre
e onora anche il loro bastone,
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone:
quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.

Ricorda di santificare le feste.
Facile per noi ladroni
entrare nei templi che rigurgitan salmi
di schiavi e dei loro padroni
senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.

Il quinto dice "non devi rubare"
e forse io l'ho rispettato
vuotando in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.

Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami, così sarai uomo di fede:
poi la voglia svanisce ed il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore,
ma non ho creato dolore.

Il settimo dice "non ammazzare"
se del cielo vuoi essere degno.
guardatela oggi, questa legge di Dio,
tre volte inchiodata nel legno.
guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.

Non dire falsa testimonianza
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto divino
e scordano sempre il perdono.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.

Non desiderare la roba degli altri,
non desiderarne la sposa.
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
che hanno una donna e qualcosa:
nei letti degli altri, già caldi d'amore
non ho provato dolore.
L'invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita.

Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:
io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore

 
At 6:52 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma andiamo sulle canzoni d'amore e vi stendo tutti con questa:



Quando in anticipo sul tuo stupore
verranno a crederti del nostro amore
a quella gente consumata nel farsi dar retta
un amore così lungo
tu non darglielo in fretta

non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"

non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai.

E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pesarmi già vecchio
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno
che tu non mi bastavi,

digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani
dove l'amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni
per ritornare dopo l'amore
alle carenze dell'amore
era facile ormai

non sei riuscita a cambiarmi
non ti ho cambiata lo sai.

Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni
i tuoi occhi per loro,

ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi
di confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi

sono riusciti a cambiarci
ci son riusciti lo sai.

Ma senza che gli altri non ne sappiano niente
dirmi senza un programma dimmi come ci si sente
continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito
farai l'amore per amore
o per avercelo garantito,

andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai,

continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.

 
At 6:54 PM, Anonymous Anonimo said...

" E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pesarmi già vecchio "

Oddio questa frase mi ha steso veramente ! scusate l'interruzione continuate pure con la hit parade

 
At 6:56 PM, Anonymous Anonimo said...

Se amore deve essere traspa allora che sia amore fedifrago ..tipo questa

DOLCENERA

Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é
amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê

Guardala che arriva guarda com'è com'è
guardala come arriva guarda che è lei che è lei
guardala come arriva guarda guarda com'è
guardala che arriva che è lei che è lei

nera che porta via che porta via la via
nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera
nera che picchia forte che butta giù le porte

nu l'è l'aegua ch'à fá baggiá
imbaggiâ imbaggiâ

Non è l'acqua che fa sbadigliare
(ma) chiudere porte e finestre chiudere porte e finestre

nera di malasorte che ammazza e passa oltre
nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna
nera di falde amare che passano le bare

âtru da stramûâ
â nu n'á â nu n'á

Altro da traslocare
non ne ha non ne ha

ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere
ché è venuta per me
è arrivata da un'ora
e l'amore ha l'amore come solo argomento

e il tumulto del cielo ha sbagliato momento
acqua che non si aspetta altro che benedetta
acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale
acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte

nu l'è l'aaegua de 'na rammâ
'n calabà 'n calabà

Non è l'acqua di un colpo di pioggia
(ma) un gran casino un gran casino

ma la moglie di Anselmo sta sognando del mare
quando ingorga gli anfratti si ritira e risale
e il lenzuolo si gonfia sul cavo dell'onda
e la lotta si fa scivolosa e profonda

amiala cum'â l'aria amìa cum'â l'è cum'â l'è
amiala cum'â l'aria amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê

Guardala come arriva guarda com'è com'è
guardala come arriva guarda che è lei che è lei

acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti
acqua per fotografie per cercare i complici da maledire
acqua che stringe i fianchi tonnara di passanti

âtru da camallâ
â nu n'à â nu n'à

Altro da mettersi in spalla
non ne ha non ne ha

oltre il muro dei vetri si risveglia la vita
che si prende per mano
a battaglia finita
come fa questo amore che dall'ansia di perdersi

ha avuto in un giorno la certezza di aversi
acqua che ha fatto sera che adesso si ritira
bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente
fredda come un dolore Dolcenera senza cuore

atru de rebellâ
â nu n'à â nu n'à

Altro da trascinare
non ne ha non ne ha

e la moglie di Anselmo sente l'acqua che scende
dai vestiti incollati da ogni gelo di pelle
nel suo tram scollegato da ogni distanza
nel bel mezzo del tempo che adesso le avanza

così fu quell'amore dal mancato finale
così splendido e vero da potervi ingannare

Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é
amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê

Guardala che arriva guarda com'è com'è
guardala come arriva guarda che è lei che è lei
guardala come arriva guarda guarda com'è
guardala che arriva che è lei che è lei

 
At 10:58 PM, Blogger lucapap said...

vinco io

http://www.tuttotesti.com/fabriziodeandre/index.shtm

liuk lo sai che quella canzone parla di una sera in cui lui era ubriaco marcio ad una festa di ricconi boriosi ?

 
At 9:16 AM, Anonymous Anonimo said...

E metterci anche una favoletta ?

SALLY

Mia madre mi disse - Non devi giocare
con gli zingari nel bosco.
Mia madre mi disse - Non devi giocare
con gli zingari nel bosco.

Ma il bosco era scuro l'erba già verde
lì venne Sally con un tamburello
ma il bosco era scuro l'erba già alta
dite a mia madre che non tornerò.

Andai verso il mare senza barche per traversare
spesi cento lire per un pesciolino d'oro.
Andai verso il mare senza barche per traversare
spesi cento lire per un pesciolino cieco.

Gli montai sulla groppa sparii in un baleno
andate a dire a Sally che non tornerò.
Gli montai sulla groppa sparii in un momento
dite a mia madre che non tornerò.

Vicino alla città trovai Pilar del mare
con due gocce d'eroina s'addormentava il cuore.
Vicino alle roulottes trovai Pilar dei meli
bocca sporca di mirtilli un coltello in mezzo ai seni.

Mi svegliai sulla quercia l'assassino era fuggito
dite al pesciolino che non tornerò.
Mi guardai nello stagno l'assassino s'era già lavato
dite a mia madre che non tornerò.

Seduto sotto un ponte si annusava il re dei topi
sulla strada le sue bambole bruciavano copertoni.
Sdraiato sotto il ponte si adorava il re dei topi
sulla strada le sue bambole adescavano i signori.

Mi parlò sulla bocca mi donò un braccialetto
dite alla quercia che non tornerò.
Mi baciò sulla bocca mi propose il suo letto
dite a mia madre che non tornerò.

Mia madre mi disse - Non devi giocare
con gli zingari del bosco.
Ma il bosco era scuro l'erba già verde
lì venne Sally con un tamburello.

 
At 9:22 AM, Blogger lucamallinza said...

Che bella questa idea della hit parade.....

Per il mio modo di essere e di amare Fabrizio De andrè do il mio premio speciale a Manuela perchè giugno 73 (e lei lo sa) mi arriva direttamente al cuore sopratutto il pezzo------ " Poi il resto viene sempre da sé
i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati
io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati."---------- PER LUCAPAP si sì conosco tutta la storia della canzone. Era ad una festa di amici della sua famiglia (il padre era un industriale ricchissimo) e mettendosi a commentare un uscita del papa aveva cercato di sentire le loro opinioni sui fatti del momento.Ma loro , dice lui, loro se ne fregavano volevano solo che lui cantasse per divertirli nei loro giochi stile " dolce vita".
Allora lui andò a casa si ubriacò ed uscì quella splendida canzone.
Secondo me una delle più belle di Fabrizio se non la più bella.

Continuate pure la hit parade

 
At 9:28 AM, Anonymous Anonimo said...

Buon giorno a todos .... io vorrei proporre questa. Ci ho pensato tutto ieri ma poi non ne riuscivo a scegliere una.
Poi ho visto uno speciale sulla caduta del muro. Mi è venuto in mente quel periodo, i primi lavavetri polacchi,la rivolta a mosca e le tante cazzate che si dicevano in quel crepuscolo spartiacque . Credo che Fabrizio abbia saputo renderle magicamente in una canzone :

La domenica delle salme

Tentò la fuga in tram
verso le sei del mattino
dalla bottiglia di orzata
dove galleggia Milano
non fu difficile seguirlo

il poeta della Baggina
la sua anima accesa
mandava luce di lampadina
gli incendiarono il letto
sulla strada di Trento

riuscì a salvarsi dalla sua barba
un pettirosso da combattimento

I Polacchi non morirono subito
e inginocchiati agli ultimi semafori
rifacevano il trucco alle troie di regime
lanciate verso il mare

i trafficanti di saponette
mettevano pancia verso est
chi si convertiva nel novanta
ne era dispensato nel novantuno

la scimmia del quarto Reich
ballava la polka sopra il muro
e mentre si arrampicava
le abbiamo visto tutto il culo

la piramide di Cheope
volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista

La domenica delle salme
non si udirono fucilate
il gas esilarante
presidiava le strade
la domenica delle salme
si portò via tutti i pensieri
e le regine del ''tua culpa''
affollarono i parrucchieri

Nell'assolata galera patria
il secondo secondino
disse a ''Baffi di Sego'' che era il primo
-- si può fare domani sul far del mattino –
e furono inviati messi
fanti cavalli cani ed un somaro
ad annunciare l'amputazione della gamba
di Renato Curcio
il carbonaro

il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
-- voglio vivere in una città
dove all'ora dell'aperitivo
non ci siano spargimenti di sangue
o di detersivo –
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile

La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale
la domenica delle salme
si sentiva cantare
-quant'è bella giovinezza
non vogliamo più invecchiare –

Gli ultimi viandanti
si ritirarono nelle catacombe
accesero la televisione e ci guardarono cantare
per una mezz'oretta
poi ci mandarono a cagare
-- voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l'Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi
voi avete voci potenti
lingue allenate a battere il tamburo
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo —

La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia
la domenica delle salme
fu una domenica come tante
il giorno dopo c'erano i segni
di una pace terrificante
mentre il cuore d'Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta

 
At 2:15 PM, Anonymous Anonimo said...

Ciao a tutti molto bello questo blog vi lascio una delle mie preferite

Dove se n'è andato Elmer
che di febbre si lasciò morire
Dov'è Herman bruciato in miniera.

Dove sono Bert e Tom
il primo ucciso in una rissa
e l'altro che uscì già morto di galera.

E cosa ne sarà di Charley
che cadde mentre lavorava
dal ponte volò e volò sulla strada.

Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.

Dove sono Ella e Kate
morte entrambe per errore
una di aborto, l'altra d'amore.

E Maggie uccisa in un bordello
dalle carezze di un animale
e Edith consumata da uno strano male.

E Lizzie che inseguì la vita
lontano, e dall'Inghilterra
fu riportata in questo palmo di terra.

Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.

Dove sono i generali
che si fregiarono nelle battaglie
con cimiteri di croci sul petto

dove i figli della guerra
partiti per un ideale
per una truffa, per un amore finito male

hanno rimandato a casa
le loro spoglie nelle barriere
legate strette perché sembrassero intere.

Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.

Dov'è Jones il suonatore
che fu sorpreso dai suoi novant'anni
e con la vita avrebbe ancora giocato.

Lui che offrì la faccia al vento
la gola al vino e mai un pensiero
non al denaro, non all'amore né al cielo.

Lui sì sembra di sentirlo
cianciare ancora delle porcate
mangiate in strada nelle ore sbagliate

sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
"Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?"

 
At 2:17 PM, Anonymous Anonimo said...

Ok felicita hai citato spoon river allora mi provochi:

UN MEDICO

Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando rossi di frutti li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti.

Un sogno, fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un dio ma nemmeno per gioco:
perché i ciliegi tornassero in fiore,
perché i ciliegi tornassero in fiore.

E quando dottore lo fui finalmente
non volli tradire il bambino per l'uomo
e vennero in tanti e si chiamavano "gente"
ciliegi malati in ogni stagione.

E i colleghi d'accordo i colleghi contenti
nel leggermi in cuore tanta voglia d'amare
mi spedirono il meglio dei loro clienti
con la diagnosi in faccia e per tutti era uguale:
ammalato di fame incapace a pagare.

E allora capii fui costretto a capire
che fare il dottore è soltanto un mestiere
che la scienza non puoi regalarla alla gente
se non vuoi ammalarti dell'identico male,
se non vuoi che il sistema ti pigli per fame.

E il sistema sicuro è pigliarti per fame
nei tuoi figli in tua moglie che ormai ti disprezza,
perciò chiusi in bottiglia quei fiori di neve,
l'etichetta diceva: elisir di giovinezza.

E un giudice, un giudice con la faccia da uomo
mi spedì a sfogliare i tramonti in prigione
inutile al mondo ed alle mie dita
bollato per sempre truffatore imbroglione
dottor professor truffatore imbroglione.

 
At 2:19 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma che bel blog di intellettuali di sinistra del cazzo....
Ma non avete nulla da fare che stare a copiare ed incollare le canzoni di De andrè.
I soliti fissati con le icone siete peggio degli integralisti cattolici siete!
Ma andate a lavorare

 
At 2:21 PM, Anonymous Anonimo said...

Anonimo che te credi questo blog di scimuniti sinistronzi è gestito dal
B.E.C.C.O.=Blog,Ebrei,Comunisti,Combattenti,Organizzati.
Fuggi tanto che ci stai in tempo.

 
At 2:23 PM, Anonymous Anonimo said...

Orso Bruno ovvero il noto Salvatore Camajoni è pregato di firmarsi col proprio nome di battaglia quando viene a rompere la palle....tanto ti riconoscono tutti.

 
At 2:25 PM, Blogger lucamallinza said...

Quale onore! il blog preso di mira da Salvatore Camajoni da messina cugino di quell'altro noto troll luigi pajelich da roma .....
Vi hanno cacciato da libero blog da repubblica Blog e dal Blog di grillo??? vabbè ve lo siete meritato.Qui non resisterete molto

 
At 2:27 PM, Anonymous Anonimo said...

Più che cacciati sono stati smerdati più volte e probabilmente se ne vanno in giro qua e la come due citrulli

 
At 2:29 PM, Anonymous Anonimo said...

Nel tono e nelle parole di siamo uomini o camaioni sento la stessa puzza di sterco andato a male del sinistronzo 100%yoda

 
At 2:32 PM, Anonymous Anonimo said...

Io proseguo con la hit parade vi consiglio di fare lo stesso senza curarvi del "trollaggio"

UN GIUDICE

Cosa vuol dire avere
un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente,
o la curiosità
d'una ragazza irriverente
che vi avvicina solo
per un suo dubbio impertinente:

vuole scoprir se è vero
quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti
della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù
la più indecente.

Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore troppo
troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni
vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami
diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d'una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d'un tribunale
giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura
non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva "Vostro Onore",
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi
nell'ora dell'addio
non conoscendo affatto
la statura di Dio.

 
At 2:39 PM, Anonymous Anonimo said...

Questa è una vera canzone d'amore

Amore che vieni, amore che vai

AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI

Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai

e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai

venuto dal sole o da spiagge gelate
venuto in novembre o col vento d'estate
io t'ho amato sempre , non t'ho amato mai
amore che vieni , amore che vai
io t'ho amato sempre , non t'ho amato mai
amore che vieni , amore che vai.

 
At 11:01 AM, Anonymous Anonimo said...

Ma nessuno posta questo inno alla crudeltà femminile nell'amore? Allora ci penso io ha ha ha


La Ballata Dell'amore Cieco

Un uomo onesto, un uomo probo,
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava niente.

Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallaleru
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.

Lui dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallaleru
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.

Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallaleru
non le bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.

Gli disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.

Le vene ai polsi lui si tagliò,
tralalalalla tralallaleru
e come il sangue ne sgorgò,
correndo come un pazzo da lei tornò.

Gli disse lei ridendo forte,
tralalalalla tralallaleru
gli disse lei ridendo forte,
l'ultima tua prova sarà la morte.

E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva,
un uomo s'era ucciso per il suo amore.

Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lei fu presa da sgomento,
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato,
quando a lei niente era restato,
non il suo amore, non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene.

 
At 12:17 PM, Anonymous Anonimo said...

ZZZ

IL SUPREMO ALLEVATORE DI VERMI SENTENZIA : POSTARE QUESTE CANZONI RENDE I POST TROPPO LUNGHI!
LA COSA RENDE INQUIETI I MIEI VERMI! LA PUTREFAZIONE E IMMINENTE
VIVA I VERMI VIVA LA PUTREFAZIONE!

 
At 12:24 PM, Anonymous Anonimo said...

Ciao ragazzi questa canzone di solito non la conosce nessuno , è molto bello ricordare fabrizio così:


FU LA NOTTE (Fabrizio De André)


E fu la notte
la notte per noi
notte profonda
sul nostro amore.
E fu la fine
di tutto per noi
resta il passato
e niente di più.
Ma se ti dico:
"non t'amo più"
sono sicuro
di non dire il vero.
E fu la notte
la notte per noi
buio e silenzio
son scesi su noi.
E fu la notte
la notte per noi
buio e silenzio
son scesi su noi..

 
At 12:29 PM, Anonymous Anonimo said...

E vevo i post sono tvoppo tvoppo lunghi ..insomma non stimolano il Bon Ton , cambiatene almeno i cavattevi che so qualcosa di più fvesco di più gioviale!

 
At 12:53 PM, Anonymous Anonimo said...

OTTOCENTO
Cantami di questo tempo
l’astio e il malcontento
di chi è sottovento
e non vuol sentir l’odore
di questo motor
che ci porta avanti
quasi tutti quanti
maschi , femmine e cantanti
su un tappeto di contanti
nel cielo blu

Figlia della famiglia
sei la meraviglia
già matura e ancora pura
come la verdura di papà

Figlio bello e audace
bronzo di Versace
figlio sempre più capace
di giocare in borsa
di stuprare in corsa tu
moglie dalle larghe maglie
dalle molte voglie
esperta di anticaglie
scatole d’argento ti regalerò

Ottocento
Novecento
Millecinquecento scatole d’argento
fine Settecento ti regalerò

Quanti pezzi di ricambio
quante meraviglie
quanti articoli di scambio
quante belle figlie da sposar
e quante belle valvole e pistoni
fegati e polmoni
e quante belle biglie a rotolar
e quante belle triglie nel mar

Figlio figlio
povero figlio
eri bello bianco e vermiglio
quale intruglio ti ha perduto nel Naviglio
figlio figlio
unico sbaglio
annegato come un coniglio
per ferirmi, pugnalarmi nell’orgoglio
a me a me
che ti trattavo come un figlio
povero me
domani andrà meglio

Ein klein pinzimonie
wunder matrimonie
krauten und erbeeren
und patellen und arsellen
fischen Zanzibar
und einige krapfen
frùer vor schlafen
und erwachen mit walzer
und Alka-Seltzer fùr
dimenticar

Un piccolo pinzimonio
splendido matrimonio
cavoli e fragole
e patelle ed arselle
pescate a Zanzibar
e qualche krapfen
prima di dormire
ed un risveglio con valzer
e un Alka-Seltzer per
dimenticar.

Quanti pezzi di ricambio
quante meraviglie
quanti articoli di scambio
quante belle figlie da sposar
e quante belle valvole e pistoni
fegati e polmoni
e quante belle biglie a rotolar
e quante belle triglie nel mar.

 
At 12:56 PM, Anonymous Anonimo said...

Ahi Ahi sei anonimo ma devo dirti una cosa ;
Mi ero dimenticata di ottocento il pezzo che apre " le nuvole"!

E un pezzo particolarissimo

moglie dalle larghe maglie dalle molte voglie esperta di anticaglie. resta una delle fotografie più nitide di CERTI matrimoni. :-)

 
At 12:59 PM, Anonymous Anonimo said...

che dire manu ....non vi conosco ma per ora mi piace restare nonick.
E bello questo gioco che avete fatto nel blog .
Magari ci passerò più spesso.
La tua considerazione sui matrimoni è corretta anzi è splendida , de andrè è talmente al di sopra che comprende tutto. mi piace pensare che in futuro potrò trovare posti nuovi tra le sue parole. posti che scoprirò grazie a miei nuovi modi di essere. posti che lui aveva già scoperto e preparato, anche per me. mi manca.

 
At 1:03 PM, Anonymous Anonimo said...

In realtà le nuvole si apre con le vecchiette che recitano il seguente testo :

Le nuvole

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.

 
At 1:07 PM, Anonymous Anonimo said...

Si , sapeva trovare angoli che conosciamo ma che non guardiamo distratti e grazie alle sue canzoni presi da una percezione amplificata ci pare di scoprire per la prima volta.

Io negli anni in cui pensavo di essere una ribelle amavo --mooolto originale, ero-- "storia di un impiegato" registrata da mio zio su una musicassetta al ferro.

che ricordi

 

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