Ancora Vinile quarta puntata
Talvolta capita di tornare ad immergersi nella propria e collezione di vinile.Mi era già successo più volte di recuperare qualche copertina pulire il vinile e vederlo girare sul piatto (tieni duro compagno di mille battaglie) e sognare ad occhi aperti con The Dark side of the moon e poi scrivere qui su questo piccolo diario informatico il mio dolce navigare.
Altre volte sono rimasto a lungo a scegliere cosa ascoltare dei Beatles per poi propendere per "Magical mistery tour" e sognare con "Fool on the hill".
Ieri sera molto tardi mi trovavo a lavorare su del materiale assegnatomi dalla mia insegnante di recitazione (non posso dire altro: è un segreto);
cercavo qualcosa che mi tenesse compagnia mentre sfogliavo le poesie di Jaques Prevert e i racconti brevi di Boris Vian .
Ed eccomi con la testa tra i vinili ....è molto che non ascolto Jazz.
Non sapevo se farmi accompagnare dalla voce di Billy Holiday o dalla sordina sulla tromba di Miles Davis.
Guardo fuori dalla finestra, piove e il cielo tra le luci gialle dei lampioni di Milano promette neve....
Nessun musicista mi ricorda Milano in questi momenti quanto Bill Evans.
Lascio perdere miles e prendo un cofanetto contenente tre vinili di Bill Evans ;
è un concerto a Buenos Aires (altra città che amo) con il "mio grande" Scott La Faro al contrabbasso.
La musica che gira sul piatto tra i poetici scricchiolii della puntina è INFINITA , non ascoltavo da anni quel trio che ritengo tra i più espressivi mai esistiti.
Ci penso e penso che Tutto Bill Evans rappresenti l'infinito.
L'infinito Leopardiano , l'infinito del suo piano.
Accendo una sigaretta e lavoro su Jaques Prevert e boris Vian con l'infinito in sottofondo :
E mi è dolce navigar in questo mare.....
15 Comments:
Minchia Mallinza devo dirti una cosa!
Bill Evans mi piace tantissimo , e trovo splendido quello che hai scritto mi hai fatto quasi entrare in un atmosfera surreale fatta di bicchieri di cognac luci soffuse cappa di fumo e musica che gira intorno....
Ma poi quel link con Leopardi!!!
Cioè io Leopardi non lo ho mai potuto sopportare!
lui la siepe l'ermo colle e l'infinito del cazzo sono un vero pacco!
Perchè Bill Evans? cHe c'entra lui con Leopardi...
Ti prego non me lo distruggere così
D'altronde qui il mallinza ha sfondato è finito nei blog che contano..eh eh eh deve pure darsi un tono.
Senti ma che stai facendo con Jacques Prevert e Boris Vian?
Io mi ricordo Prevert attore nei film di Marcel Carnet o sbaglio?
Bill Evans in trio è comunque meraviglioso, ho letto un libro sulla sua vita e non avrei mai pensato che una simile faccia da secchione (quasi un nerd) con un animo così sensibile musicalmente potesse fare una simile vita di merda ..cioè era un fattone di eroina "la robba" dicevamo a cinisello.
A volte c'è talmente tanto vuoto in persone che diresti così piene...
Beh mo' basta che il mallinza mi sta facendo diventare poetico pure amme! pure allo zio!
Vinili, poesia e neve! Anche io, ieri sera, non riuscivo a prender sonno e mentre postavo sul mio blog, mi sono immersa nelle dolci note... era musica islandese! Bravo Malliza
e il naufragar m'e' dolce in questo mare
naufragar
Per lucapap e per tutti gli altri precisini che interverranno:
Non sprecate fiato inutile
Navigar non era un errore di memoria del sottoscritto era volutamente così....
Volontà di navigare e non di naufragare , in pratica ho sostituito naufragare con navigare appositamente OK??????
non ci crede nessuno
eheh
Uh che bello Bill Evans....
Da Quanto tempo non lo ascolto!
Bellissima la liason (francesismo a te molto caro) tra Bill Evans Boris Vian , Prevert e l'infinito
Anche io trovo che in trio sia l'immagine di un mondo tra qui ed altrove luchino.
Però non capisco molto il nesso con Milano..
si molto Jazz effettivamente rimanda a città grigie buie piovose ed artificialmente luminose come milano non solo Bill evans.Io ad esempio conservo una registrazione che mi hai fatto tu di un pezzo del modern Jazz Quartet intitolato Milano molto più consona. D'altro canto (ed albi non me ne voglia) lui a me ricorda tanto Debussy in alcuni frammenti.
Forse molto più i La Crus (ok è musica meno colta) o i massive attack mi ricordano questa città.
Lucapap io ci credo che sia stato scritto volutamente , sopratutto da un poeta come luca :-)
(luchino mi paghi da bere)
Non te ne voglio franceschina.
Oltretutto non hai detto una stupidaggine.
Debussy era fonte di ispirazione e di studio per Bill Evans.
In trio che con Scott la Faro ha raggiunto livelli di espressività tali da non riuscire più a toccare la terra con i piedi.
Per quel che riguarda Milano non saprei. La sua musica è talmente elevata che può generare immagini metafisiche difficilmente assimilabili a luoghi fisici veri e propri.
Però è vero che molto Jazz (sopratutto le ballads) rimanda alla visione notturna di molte metropoli occidentali se solo penso a Ballads di Coltrane a Kind of Blue di Miles o alle incisioni con Jhonny Hartman .
Per non parlare poi di Keith Jarret!
ma queste rimangono pur sempre immagini create dall'anima .
Forse perchè alcuni musicisti nell'anima ti vengono a toccare.
Grande bill evans.
A me Milano di notte o in una serata come quella di ieri (e anche di oggi volendo!) rimanda direttamente a "bitches brew" di Miles Davis sopratutto nella lunghissima "Spanish Key"
Noto con piacere che lucapap entra sempre per fare polemiche di "puntiglio"
Anche nel topic precedente avete notato?
ha ha ha ha
divertente però :-)
Scusa luchino ma sai che non amo il Jazz i Jazzisti e tutto l'ambiente circostante pertanto cazzegio.
Un Bacio
La manu
(qui a san polo la neve scende copiosa e i campi del chianti sono imbiancati)
non per niente mi chiamano Khomeinista
ma che bella cricca di intellettuali musicologi vomitevoli che trovano pure la poesia nei lampioni arruginiti nell'aria plumbea e nella neve sporca di merda di Milano .....
Ma suonatevi questo piffero
ZZZZ I VERMI SI MANGERANNO ANCHE QUESTO BLOG
cavolicchio leso come te la stai tirando con libero-blog! intanto sei già arrivato a 154 commenti..
(e comunque lucapap, che la francesca fosse ironica non è proprio possibile, mi spiace)
invece credo anch'io che stavolta il leso abbia voluto scrivere navigare appositamente, ma già che ci sono approfitto per segnalare che tempo fa in una citazione deandresca scrisse "ridatemi il cervello che a me bastan le mie mani" invece di "ridatemi il cervello che basta alle mie mani" con un senso ben diverso.
eheheheheh viva il celebre mallinza
sai santippede che sono andato a vedere liberoblog e dopo i primi 30 commenti ho chiuso perchè non sopportavo quelle che scrivevano "io non posso essere razzista però loro possono violentare le bianche" ed erano tante! non ce la ho fatta....
Quello di De Andrè era un errore vero e proprio santal hai ragione :-)
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