venerdì, marzo 11, 2005

IKEA MASCHILISTA

Ricordate il periodo pre-Ikea? io si.....
Ricordo il mobiliere che entrava in casa prendeva le misure della stanza , tornava dopo mesi, e montava cucine,alcove e camerette per i figli ( tutti ne avevano almrno due ah la fertilità!).
Poi comparve Aiazzone che invitava tutti quanti ad andare a Biella con tanto di pranzo offerto ed infine ecco la rivoluzione IKEA con i suoi punti vendita , i suoi mobili fai da te ed i suoi foglietti di istruzione infernali .
I foglietti delle istruzioni Ikea, però, presentano un problema: sono accusati di discriminare le donne secondo Kjell Magne Bondevik, primo ministro norvegese.

«Nei manuali d’istruzione ci sono solo immagini di uomini che assemblano i mobili», ha detto al quotidiano Verdens Gang . Quindi, sottolineando l’importanza del rispetto della parità sessuale, ha aggiunto: «E poi non sono chiari, io ho grandi difficolta a mettere assieme i pezzi». I maligni penseranno all’atavica rivalità fra norvegesi e svedesi o si immagineranno il premier abulico in preda a sfortunati tentativi di montare uno scaffale. Ma la questione è seria. Tanto che Ikea ha replicato alle critiche, parlando di rispetto dei sistemi di valori altrui e assicurando che i suoi messaggi sono improntati all’«equità». Mostrare il disegno di una donna intenta ad assemblare una credenza - ha scritto il quotidiano norvegese, citando dipendenti di Ikea - è poco rispettoso nei confronti dei musulmani, «bisogna tener conto dei fattori culturali». Ma Bondevik ha rincarato la dose: «Non è abbastanza: è importante che la parità sessuale sia promossa, a maggior ragione nei Paesi musulmani. Dovranno cambiare i foglietti».
Così Ikea è stata costretta a correre ai ripari: «Rivedremo i foglietti e cercheremo di equilibrare la presenza di uomini e donne», ha annunciato verso sera Camilla Lindemann, portavoce di Ikea, mostrando un depliant con le figurine stilizzate di due donne armate di cacciavite.
Chissà cosa ne pensa di tutta questa bagarre l'uomo più ricco d'europa (con i suoi 23 miliardi di dollari) ovvero il fondatore di IKEA Ingvar Kamprad.

Una cosa è sicura lui alle polemiche ci è abituato.
In passato Ikea fu accusata di sfruttare il lavoro minorile in Asia (come buona parte delle grandi corporation). Poi la campagna stampa nel regno unito secondo cui egli iniziò la sua attività grazie a prestiti dei filonazisti svedesi. Infine, fu lui ad ammettere di essere alcolista. Un’eredità dei viaggi nell’Est europeo quando i concorrenti furiosi per i prezzi molto bassi dell’Ikea decisero di boicottare i fornitori che trattavano con lui, costringendolo ad acquistare legna in Polonia (poverino!). Pare che laggiù cominciò a bere litri di vodka. Nulla ha comunque arrestato la marcia sua e di Ikea. D'altronde pare che il suo motto sia - E nostro dovere espanderci , chi non la pensa come noi va compatito...- Amen ce lo aggiungo io

Voster semper voster Mallinza