lunedì, febbraio 14, 2005

Pacifista irriducibile? terrorista irriducibile?

"Ho recentemente scoperto, di appartenere a un partito: quello, pensate un po', degli "irriducibili". Lo ho appreso dal "Corriere della sera" di martedì ultimo scorso, che, in uno strillo in prima pagina, puntualmente ripreso da un ampio servizio all'interno, introduce nel dibattito ideologico nazionale la nuova categoria dei "pacifisti irriducibili". Brutta gente, eh, che non crede all'effetto salvifico delle elezioni in Iraq, che le giudica "una farsa" ed è convinta che in quel paese "non cambierà nulla". Sono, specifica l'occhiello, "cattolici e intellettuali di sinistra", con la sola eccezione citata, non è chiaro perché, del professor Alberto Asor Rosa. Ed è chiaro dal contesto che il loro giudizio non è tale da poter essere condiviso dalle persone dabbene. Sono irriducibili, appunto, e tanto basta.Be', io cattolico non posso proprio dire di essere, giudicherei presuntuoso definirmi un intellettuale di sinistra, ma sul "pacifista" posso concordare.....sulle elezioni irakene, in effetti, ho una quantità di riserve. Non mi spingerei, forse, a definirle una "farsa", perché da quelle parti evidentemente c'è ben poco da ridere, ma che da una consultazione elettorale svoltasi sotto occupazione armata ci sia da aspettarsi ben poco mi sembra tanto ovvio che non riesco sinceramente a capire come si faccia a sostenere in buona fede il contrario. Dunque, sono irriducibile anch'io e farete bene, d'ora in poi, a tenerne conto. " (Carlo Oliva da "Caccia all'ideologico quotidiano del 6/2/05)
Devo dire di aver letto anche io quell'articolo dai toni tracotanti che utilizzava il termine pacifista irriducibile (definizione nella quale mi riconosco) con lo stesso significato che si vuole dare ad un irriducibile da stadio(per intenderci quelli della curva sud),ad un terrorista mai pentito ecc ecc.
E devo dire altresì che sebbene questo paese abbia una lunga esperienza di terrorismo (di stato e non) forse ancora la semantica dei termini rimane materia alquanto oscura presso una certa schiera di giornalisti che ben si accasano in via solferino sotto il tenue controllo di Mieli.
Beh a questo punto direi che essere un irriducibile non mi provoca poi particolari patemi d'animo o crisi di coscenza , perchè se irriducibile vuol dire non smettere mai di sfilare di dibattere e talvolta anche di accapigliarsi per sostenere che la guerra in Iraq sia una farsa da quando è iniziata allora ben venga essere tanto "Irriducibile". Non mi dilungo con esempi già triti e ritriti (armi chimiche mai trovate, prezzo del petrolio,individuazione sistematica e scientifica di un nemico su cui fondare la propria economia bellica), queste son cose che ormai tutti conosciamo a menadito. D'altro canto voi che leggete se ben vi conosco siete tutti quanti dei pericolosissimi irriducibili.....o sbaglio?

Dall'irriducibile Mallinza un abbraccio